In questi giorni verrà completato il posizionamento delle isole ecologiche con i cassonetti intelligenti per il centro che, per un periodo iniziale, saranno aperti e funzioneranno senza la tessera per “abituare” i cittadini.
Nel frattempo prosegue la raccolta firme per chiedere che i cassonetti con la scheda vengano estesi a tutta la città, mentre per alcuni palazzi si è deciso di passare dai cassonetti condominiali ai singoli mastelli, con situazioni ancora in divenire e sopralluoghi ancora in corso.
“Il posizionamento di isole ecologiche ad accesso controllato sono una soluzione. Si fa la raccolta differenziata con minimo tempo e forza lavoro impiegata. Non può essere una soluzione dopo aver sperimentato un fallimento - dichiarano i promotori della raccolta firme per avere i cassonetti intelligenti in tutta la città - Si trovino le risorse ed i mezzi. Che il comune abbia il coraggio di chiedere un parere tecnico sulla manovrabilità e che estendano le isole ecologiche, stanno creando disparità ed aumentando il malcontento cittadino”.
“Sea-S ritiene che l’attuale dotazione organica permetta di garantire il servizio- proseguono - ma quello che vediamo spesso a Savona, sono svuotamenti ritardati e strade sporche, come sarà con centinaia di mastelli sui nostri marciapiedi con il servizio di ritiro esteso fino alle 12:30”.
E aggiungono: “I savonesi nel 2019 pagarono un aumento delle tariffe Tari con la promessa che sarebbero stati posizionati cassonetti intelligenti ed isole ecologiche. Se l' aumento del 6% tariffe TARI fu applicato a tutti gli utenti, perché si mantiene la promessa solo per il centro?”.
Il capogruppo di PensieroLibero.zero Fabio Orsi torna sul tema della richiesta di un rinvio del servizio, dopo aver approfondito e affrontato tutte le criticità.
“Nel marasma generale di questi giorni – dice Orsi - neppure si comprende se sia il comune o il gestore a non voler sospendere l’avvio e per quale ragione, se sia il Comune o il gestore a ritenere che il servizio non sia modificabile; chi dei due non voglia chiedere un parere legale; se sia il gestore a minacciare ricorsi oppure da dove il Comune assuma tutte le sue certezze”.
“Insomma – conclude Orsi - non si comprende chi tenga in mano la situazione e chi diriga le danze in questo brutto teatrino che sta esasperando la città. E intanto continuano a mancare le risposte e cominciano a partire, a quanto si apprende, le azioni legali. Tutto per non voler aspettare un attimo e partire quando tutto è chiarito”.