Il tema della frammentazione del lavoro portuale a Savona/Vado continua a far discutere e dopo la decisione della Commissione Consultiva convocata dall'Autorità Portuale con il no all'ampliamento delle autorizzazioni agli articolo 16 si inaspriscono ulteriormente i rapporti tra le organizzazioni sindacali. Con da una parte la Filt Cgil e la Uiltrasporti a favore dei lavoratori del Terminal e della Compagnia Unica dei Lavoratori Portuali (articolo 17-18), dall'altra la Cisl e i dipendenti della Cooperativa Bazzino (articolo 16).
"L'andamento dell'iter approvativo dimostra la solidità di quanto sollevato dal sindacato. Il nostro obiettivo è evitare la deregolamentazione del settore e preservare costo del lavoro e occupazione. Anche se in maniera strumentale si è parlato di tensione tra lavoratori il dibattito è scoppiato tra il fronte dei lavoratori dei terminal e della CULP in antitesi all'interpretazione della norma - dice Alessio Negro, segretario della Filt Cgil - Il porto e le sue merci devono garantire il salario dei lavoratori diretti (operanti esclusivamente in ambito portuale) tra cui i molti giovani che attendono la continuazione del percorso di pensionamento e ringiovanimento dell'organico. Ora l'Autorità di Sistema Portuale avrà il compito di costruire una procedura adeguata per la fuoriuscita delle auto, che finite le operazioni di eventuale ricarico e sdoganate non riguardano più le operazione dirette del porto".
"Si è conclusa la commissione consultiva dello scalo di Savona-Vado che, nei mesi scorsi, ha visto un acceso confronto tra terminalisti, Autorità di Sistema Portuale e i sindacati. La Uiltrasporti in questi mesi ha lavorato per individuare una soluzione che mettesse al centro lavoro e pace sociale. Tutti i componenti della commissione consultiva, con grande senso di responsabilità, hanno dato parere favorevole, tranne la Fit Cisl che ha votato contro la scelta di una soluzione equilibrata. La contesa si riferisce all’estensione, attraverso l’articolo 16, di alcuni servizi da parte della Cooperativa Bazzino a svantaggio dei lavoratori dei terminal e della Compagnia Unica" precisano dalla Uiltrasporti.
“Una sorta di concorrenza che, se non gestita come abbiamo fatto, avrebbe creato gravi problemi occupazionali. Da anni la Uiltrasporti esprime parere contrario a chi vuole minare l'equilibrio portuale e la pace sociale, con ripercussioni verso quei lavoratori che hanno nel porto la loro unica risorsa, vedi la compagnia portuale, e che non sono autorizzati, come invece lo è la cooperativa, a lavorare al di fuori dello scalo – spiegano dalla segreteria territoriale Uiltrasporti con Franco Paparusso e Luca Di Staso - Il problema è anche l'affidamento di un articolo 16 portuale a chi il contratto dei porti non lo applica, creando pertanto un dumping sociale. Oggi tutto parrebbe risolto e la pace sociale sembrerebbe al sicuro grazie alla mediazione di Uiltrasporti che ha imposto il suo no ad un nuovo articolo 16. La concessione rimarrà quella di sempre e non è detto che i lavoratori della cooperativa potranno svolgere altre attività delimitate lontane dal ciclo portuale. Una soluzione che tutela tutti i lavoratori ma che non fa onore a una Fit Cisl che ha dato parere contrario".
"Oggi l'Autorità Portuale ha convocato la Commissione Consultiva che doveva valutare e mettere ai voti la delibera che doveva decidere l’attività che dovrà svolgere la Cooperativa Bazzino all’interno del Porto di Savona/Vado nel 2025. L’Autorità Portuale ha nuovamente presentato la delibera come quella del 2024 dove già gli precludeva alcune attività, che ha sempre fatto come lo scarico delle auto dai containers, ora svolte dall’articolo 17. A breve arriverà un altro traffico di auto nuove che verranno scaricate in banchina e con una targa prova dovranno essere portate da degli operatori all’esterno ai clienti che l’avevano ordinata - puntualizza Danilo Causa, segretario Fit Cisl - Questo servizio per noi doveva essere svolto dalla Coop Bazzino, poiché dopo che l’auto veniva scaricata in banchina, l’operazione portuale era finita. E' come per un containers che viene scaricato dalla nave e caricato sul rimorchio di un camion per essere trasportato all’esterno, stessa cosa avrebbe dovuto fare un’operatore della Coop: attaccare la targa prova all’auto, entrare nell’abitacolo e guidarla fuori dal porto al luogo di destinazione dove il cliente necessita".
"Affermiamo questo poiché la Bazzino ha l’autorizzazione come articolo 16 di poter operare dentro e fuori dal porto a differenza degli articolo 18 terminalisti e articolo 17 che sono fornitori di manodopera in caso di picchi di lavoro. Questa attività avrebbe finalmente avrebbe dato un po’ di ossigeno ai lavoratori della Bazzino, dopo aver perso l’attività dello svuotamento dei containers delle auto nel 2024 - continua Causa - Secondo la nostra valutazione sarebbe stato importante svolgessero loro questa attività per dare continuità operativa ad una Coop che lavora in porto da decenni e che garantisce con i suoi lavoratori professionalità e conoscenza delle norme sulla sicurezza sul lavoro del porto, tema per il quale noi organizzazioni sindacali riserviamo la massima attenzione. Soprattutto questo tipo di attività rispetta totalmente le norme della legge 84/94 riguardanti cosa deve fare l'articolo 16 nei porti e nel rispetto degli accordi sindacali firmati da tutte le organizzazioni sindacali nel 2001 e 2003 che hanno permesso un equlibrio tra tutti gli operatori portuali di Savona Vado".
"Le altre due organizzazioni sindacali hanno sempre attaccato la Bazzino dicendo che loro potevano cercare lavoro fuori dal porto e ora la Uil dice che grazie a loro hanno salvato la Bazzino? Che vergogna. Ma fortunatamente tutti hanno letto i giornali e soprattutto i lavoratori della Bazzino hanno seguito la vicenda e non meritano di essere presi in giro" conclude il segretario Fit Cisl.