Attualità - 18 aprile 2025, 19:16

Venerdì Santo, il dietrofront causa incertezza meteo: salta la Processione

Priore Bertola: "A settembre verificherò se c'è la possibilità di non rimandarla al prossimo Priorato ma di farla l'anno prossimo se saremo tutti d'accordo"

"In queste condizioni meteorologiche non ci sentiamo tranquilli nell’uscire adesso con la certezza che a mezzanotte le casse siano ancora asciutte".

Un dietrofront clamoroso e quasi inaspettato dopo la decisione delle 18.00 di confermare la partenza, ma la pioggia dell'ultima ora ha messo in apprensione il Priorato generale. Il Priore della Confraternita del Cristo Risorto, Roberto Bertola, ha quindi optato per non far uscire le 15 casse della processione del Venerdì Santo.

"A settembre riunirò il Priorato per fare il bilancio di tutto ciò che abbiamo fatto e valuterò se esiste la possibilità di non rimandare la decisione al prossimo Priorato, ma di svolgere la processione l'anno prossimo, se saremo tutti d'accordo. È una proposta fatta a caldo, in un momento di grande dispiacere per non essere potuti uscire questa sera", ha dichiarato il Priore generale Roberto Bertola.

Una decisione ponderata, quella del rinvio, che però ha acceso gli animi tra gli organizzatori, divisi tra chi era propenso a confermare l’evento e chi invece non voleva rischiare. Alla fine, ha prevalso la scelta di evitare che le casse potessero bagnarsi e rovinarsi.

Dopo le cancellazioni avvenute nel 2018 e negli anni successivi, causate dapprima dal maltempo e poi dalla pandemia (2020 e 2022), la processione era finalmente tornata nel 2023, accolta con entusiasmo dalla cittadinanza. Sembrava l'inizio di una nuova regolarità biennale, e l’edizione prevista quest’anno si annunciava come un appuntamento molto partecipato, capace di richiamare migliaia di fedeli e visitatori. Tuttavia, anche stavolta l’evento non ha avuto luogo.

I preparativi erano iniziati con largo anticipo: le confraternite e i “camalli” — i portatori delle casse, circa 700 persone — si erano impegnati con dedizione, nonostante le difficoltà nel reperire tutto il personale necessario.

Comunque sia le confraternite, come consolazione, questa sera sono affollate dai savonesi che stanno visitando le 15 casse.

Appuntamento quindi al 2026 con il ritorno agli anni pari? Qualche mese e sapremo.

LE CASSE E DOVE VISITARLE

1. La promessa del Redentore

Custodita nell’oratorio dei SS. Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Petronilla di via Guidobono, è opera di Filippo Martinengo detto il “Pastelica” (Savona 1750-1800). La cassa fu portata per la prima volta in processione nel 1791. I portatori sono 20 per posa. Indossano la cappa della confraternita, bianca con nastri rossi.

2. L’Annunciazione 

Custodita nell’oratorio del Cristo Risorto, in largo Varaldo, è opera di Anton Maria Maragliano (Genova 1664-1739). I portatori sono 12 per posa. La cappa bianca è con nastri bianchi.

3. L’Orazione nell’orto 

Custodita nell’oratorio dei Ss. Giovanni Battista, Evangelista e Petronilla, cappa bianca con nastri rossi. È opera di Anton Maria Maragliano (Genova 1664-1739), scolpita intorno al 1728. I portatori sono 20 per posa.

4. Il Bacio di Giuda 

Custodita nell’oratorio dei SS. Agostino e Monica, chiesa di santa Lucia, è opera di Giuseppe Rungaldier che la scolpì ad Ortisei nel 1926. I portatori sono 16 per posa con altrettanti cambi. La cappa bianca con nastri verdi

5. Cristo legato al palo 

Custodita nell’Oratorio dei SS. Giovanni Battista, Evangelista e Petronilla, è opera di ignoto genovese del XVIII secolo. I portatori sono 8 per posa con altrettanti cambi.

6. La Flagellazione

 L’opera lignea, di ignoto di scuola napoletana del XVII secolo, è custodita nell’oratorio dei santi Pietro e Caterina, di via Dei Mille. I portatori sono 12 per posa con altrettanti cambi. La cappa è bianca con nastri blu.

7. L’incoronazione di spine

 Opera del Maragliano (Genova 1664-1739) che la scolpì nel 1700. E’ custodita nell’oratorio dei santi Agostino e Monica, nella chiesa di Santa Lucia. Restaurata nel 2009. I portatori sono 12 per posa con altrettanti cambi. La cappa è bianca con nastri verdi.

8. Ecce Homo

 E’ la cassa più recente, venne scolpita da Renata Cuneo tra il 1977 e 1978, in sostituzione della cassa di G.A. Torre, con lo stesso soggetto, che si dice andò distrutta durante un bombardamento nel 1944. Custodita nell’oratorio dei santi Pietro e Caterina. I portatori sono 12 per posa con altrettanti cambi.

9. Cristo che cade sotto la croce ed è aiutato dal Cireneo 

Si può ammirare nell’oratorio dei santi Pietro e Caterina, e viene attribuita ad ignoto di scuola napoletana del XVII secolo. I portatori sono 12 per posa con altrettanti cambi.

10. Cristo spirante in Croce 

Opera del periodo più maturo del Maragliano è custodita nell’oratorio dei SS Giovanni Battista, Evangelista e Petronilla. È stata restaurata nel 2000. I portatori sono 24 per posa con altrettanti cambi.

11. Cristo morto in Croce 

Opera di ignoto di scuola romana del XVI secolo, si dice dono dei Della Rovere alla confraternita di Nostra Signora di Castello alla quale questi appartenevano. Si tratta di un Crocifisso processionale successivamente adattato a “cassa” e arricchito di putti barocchi opera , forse, del genovese Bartolomeo Musso. I portatori sono 20 per posa con altrettanti cambi. La cappa è blu con risvolti bianchi e cordone bianco. 12. La Deposizione dalla Croce Opera del Martinengo detto il “Pastelica” risalente al 1793 circa, è custodita, come il Cristo morto, nell’oratorio di Nostra Signora di Castello, in via Manzoni. I portatori sono 26 per posa con altrettanti cambi.

13. La Pietà

 Scolpita nel 1833 dal savonese Stefano Murialdo detto “Crocetto” (1776-1838), probabilmente allievo del Martinengo, venne ritoccata e migliorata dal Brilla nel 1842. Restaurata nel 2001, è custodita dall’oratorio di Nostra Signora di Castello. I portatori sono 12 per posa con altrettanti cambi.

14. La Deposizione nel Sepolcro 

Scolpita nel 1866 dallo scultore savonese Antonio Brilla (1813-1891. Custodita nell’oratorio del Cristo Risorto, venne restaurata nel 2004. I portatori sono 24 per posa con altrettanti cambi.

15. L’Addolorata

 Attribuita a Filippo Martinengo, detto “Pastelica”(Savona 1750-1800) appartiene all’Arciconfraternita della SS. Trinità, è custodita nell’oratorio dei santi Giovanni Battista Evangelista e Petronilla, che ospita l’Arciconfraternita. I portatori sono 8 per posa con altrettanti cambi. La cappa è rossa con risvolti bianchi.

Luciano Parodi

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