Ieri sera si è tenuto il Consiglio comunale di Cengio. Tra i punti all’ordine del giorno anche la questione termovalorizzatore, che negli ultimi tempi ha acceso il dibattito politico — e non solo — nel comune valligiano, spingendo anche un gruppo di cittadini a promuovere una raccolta firme.
"Avevamo proposto un ordine del giorno, ma il sindaco Dotta, in modo a nostro avviso poco democratico — anzi, direi apertamente antidemocratico — ha deciso di non portarlo in votazione. È la prima volta che mi trovo davanti a un caso del genere - commenta Massimo Marazzo, capogruppo di "Cengio Cambia" - L’ordine del giorno che avevamo presentato riportava esattamente il testo della dichiarazione sottoscritta, tra gli altri, dallo stesso primo cittadino. Una dichiarazione che era stata diffusa anche a mezzo stampa, e in cui si esprimeva un chiaro 'no' al termovalorizzatore. Non c’è stata alcuna votazione, e questo ci lascia molto contrariati. Non c’è stata nemmeno una vera discussione: da parte del Sindaco c’è stata una chiusura totale a qualsiasi nostra proposta, anche solo di mettere ai voti l’ordine del giorno".
"Tuttavia, nel corso della serata — e in parte già prima — siamo riusciti a ottenere una dichiarazione chiara sia da parte del sindaco che del vice sindaco Bosetti: entrambi si sono detti contrari a qualunque impianto di trattamento termico dei rifiuti sul territorio di Cengio. Questo è stato messo a verbale durante la seduta, e lo riteniamo un punto importante. Dispiace però che gli altri consiglieri di maggioranza non abbiano preso posizione. Nessuno di loro ha dichiarato chiaramente cosa pensa. Detto ciò, il 'no' del sindaco e del vice sindaco è stato ribadito e verbalizzato, e vogliamo sperare che sia un no autentico, convinto, netto", proseguono dall'opposizione.
"Un 'no' chiaro cosa significa? Significa 'no' al termovalorizzatore nelle aree ex Acna, 'no' nelle aree Pertite, 'no' in qualsiasi angolo del territorio di Cengio, e 'no' in qualunque punto della Valle Bormida. Il sindaco Dotta ha anche sottolineato che per arrivare a un progetto di questo tipo sarebbe necessaria l’unanimità dei sindaci della Valle. Su questo punto siamo d’accordo: per installare un impianto del genere, è giusto che ci sia il consenso di tutti i sindaci della Valle Bormida — da Millesimo a Spigno, dal versante ligure a quello piemontese. E finché non ci sarà un sì unanime — e io spero sinceramente che non arrivi mai — il no deve rimanere fermo, categorico, assoluto. Avremmo voluto, lo ripeto, che si arrivasse a votare una delibera in questo senso. Così non è stato, e ci dispiace. Ma ora ci aspettiamo che quel 'no' venga mantenuto. Che sia, appunto, un 'no' chiaro", conclude Marazzo.
Non si è fatta attendere la replica dell’amministrazione comunale, che in una nota ha ribadito la propria posizione: "Rimaniamo convinti sulla posizione presa, come evidenziato dal documento firmato dai sindaci e presentato al presidente Bucci, confermando ancora una volta la contrarietà alla realizzazione dell’opera".