Attualità - 13 aprile 2025, 16:19

Uova di Pasqua artigianali, Balzola (Fipe): “Il caro cacao non frena la qualità né la voglia di acquistarle”

Il presidente Fipe Confcommercio di Savona Carlomaria Balzola: “Le prenotazioni stanno andando molto bene, segno che la qualità, il servizio e la fiducia nei produttori locali continuano a fare la differenza”

Uova di Pasqua artigianali, Balzola (Fipe): “Il caro cacao non frena la qualità né la voglia di acquistarle”

Nonostante i rincari da record del cacao, aumentato del +170% solo nel 2024 e destinato – secondo le previsioni – a crescere ancora, il comparto della pasticceria artigianale savonese tiene testa alla crisi. Lo conferma Carlomaria Balzola, presidente Fipe Confcommercio Savona, nonché erede di una delle famiglie storiche dell’arte dolciaria ligure.

"Caffè e cacao sono due realtà che viaggiano di pari passo – spiega Balzola –. Così come nel mondo del caffè abbiamo assistito a rincari consistenti, anche per il cacao, prodotto pregiato, ci sono stati aumenti particolarmente importanti".

Tuttavia, per la Pasqua 2025 non si prevede alcun calo di vendite per le uova artigianali. Anzi, "le prenotazioni – fa sapere Balzola – stanno andando molto bene", segno che la qualità, il servizio e la fiducia nei produttori locali continuano a fare la differenza.

"Molte pasticcerie – racconta – si stanno sviluppando con un’offerta diversificata, calibrata anche sui prezzi. Chi una volta acquistava un uovo da un chilo, magari oggi lo sceglie più piccolo, ma la ricerca di artigianalità non è venuta meno. Anzi, viene sempre più apprezzata".

Secondo Balzola, l’offerta artigianale non compete direttamente con la grande distribuzione, ma si posiziona su un altro livello. "Non si fa concorrenza al prodotto industriale – sottolinea – che in proporzione costa molto di più. E poi, quello che fa davvero la differenza è il servizio e la qualità della materia prima. L’artigiano lavora con cacao nobile, e un cioccolato fondente al 70% va spiegato, valorizzato, magari con un packaging curato. È lì che si gioca la vera partita".

Una riflessione che tocca anche il tema dell’educazione alimentare. «È importante far comprendere al cliente che un uovo industriale contiene più zuccheri e meno cacao, mentre quello artigianale è realizzato con ingredienti più genuini e selezionati. Spesso manca consapevolezza su cosa realmente si acquista».

E non è solo questione di uova: anche i lievitati stagionali, come le colombe pasquali, non sembrano registrare flessioni nei consumi. "Non c’è una contrazione dei consumi – ribadisce Balzola – né per le uova di Pasqua né per i prodotti lievitati. L’artigianato sta valorizzando sempre di più l’offerta e questa è la strada giusta: qualità, racconto del prodotto, attenzione al cliente. Bisogna far comprendere il valore dietro ogni creazione e l’utente lo apprezza", conclude.

Maria Gramaglia

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