A pochi giorni dall'annuncio da parte del Comitato "Pietra Libera e Val Maremola" alla Servizi Ambientali per i costi pagati dai contribuenti del comprensorio del medio ponente nonostante il servizio non sia ancora di fatto attivo (LEGGI QUI), la questione depurazione tornerà al centro dell'agenda politica savonese.
Tra i punti all'ordine del giorno della seduta del Consiglio Provinciale convocato il prossimo mercoledì (16 aprile, ndr) spiccano gli investimenti infrastrutturali legati all’ampliamento dell’impianto di Borghetto Santo Spirito, un’opera tanto strategica quanto attesa per tutto il comprensorio costiero savonese di ponente, in particolare da Borgio Verezzi ad Albenga.
Segnatamente, l'assemblea di Palazzo Nervi sarà chiamata ad esaminare la delibera relativa alla convenzione per la realizzazione dell’intervento sulla rete fognaria e sull’impiantistica di depurazione.
I lavori, annunciati nei giorni scorsi dal consorzio delle Acque Pubbliche Savonesi, che riunisce i gestori del servizio idrico integrato dell’Ato 1, sono stati affidati a una società bolognese con durata stimata del cantiere di circa un anno, con consegna prevista per fine marzo 2026.
L’intervento, del valore complessivo di circa 8 milioni di euro, è finanziato per la maggior parte con fondi del Pnrr (circa 5,6 milioni) e per la quota restante da Servizi Ambientali. Questi consentiranno all’impianto di gestire meglio i reflui anche nei periodi di massimo afflusso turistico, coprendo l’intero tratto costiero da Borgio Verezzi ad Albenga.
Proprio sulla situazione nella Città delle Torri l'altro punto concernente sempre la depurazione. In questo caso oggetto di approvazione sarà il collegamento tra l’impianto di pretrattamento di Vadino e la rete fognaria di via del Roggetto, anch’esso finanziato con risorse del Pnrr secondo quanto stabilito dall’accordo di programma.
In questo caso il depuratore di Vadino sarà trasformato in stazione di sollevamento per convogliare i reflui attraverso nuove condotte fino a una vasca di compensazione sotterranea e completamente invisibile, che verrà realizzata nel piazzale dell’ex tribunale di via Bologna. Da qui, le acque reflue raggiungeranno l’attuale rete fognaria e, attraverso le stazioni di sollevamento di viale 8 Marzo e viale Che Guevara, saranno indirizzate al depuratore di Borghetto. Sarà quindi utilizzata una tubatura esistente sotto il ponte della via Aurelia per l’attraversamento del Centa, attualmente di proprietà dell’acquedotto San Lazzaro e in fase di regolarizzazione per l’uso gratuito.
Anche questo cantiere prevede fine lavori a marzo 2026.