Attualità - 09 aprile 2025, 10:37

Albenga, nasce in ambulanza la piccola Zineb: una storia che si ripete per la famiglia Bandaogo

Anche il fratello Cherif era nato in circostanze simili. L'episodio ha rilanciato le polemiche sulla chiusura del punto nascite di Pietra Ligure e sulla distanza dall'ospedale San Paolo di Savona

Albenga, nasce in ambulanza la piccola Zineb: una storia che si ripete per la famiglia Bandaogo

La piccola Zineb è venuta al mondo in un modo non convenzionale, proprio come suo fratello Cherif. Non in una sala parto tradizionale, ma a bordo di un’ambulanza, mentre la madre Sare e i soccorritori della Croce Bianca di Albenga correvano verso l'ospedale San Paolo di Savona. Un parto avvenuto in una corsa contro il tempo, che ha portato alla famiglia una nuova vita.

La coppia, di origine burkinabé, Sare e Saibon Bandaogo, è arrivata in Italia nel 2011, inizialmente a Pornassio e successivamente ad Albenga nel 2021. La loro storia è segnata da sacrifici e sogni di un futuro migliore, e l’arrivo di Zineb ha arricchito il loro cammino, seguendo le orme del fratello Cherif, nato in circostanze simili.

Tutto è iniziato ieri alle 7 del mattino, quando una chiamata d’emergenza ha messo in moto la macchina dei soccorsi. I militi della Croce Bianca sono arrivati rapidamente a casa della coppia, rendendosi conto che il parto era imminente. Non c’era tempo da perdere: l’ambulanza è partita a sirene spiegate, percorrendo la strada verso Savona. Nel tragitto, tra il dolore e la fatica, Sare ha dato alla luce Zineb, con i soccorritori al suo fianco in un momento di intensa emozione, lungo l'autostrada A10, all'altezza dell'autogrill di Ceriale. Cherif, invece, era nato sul territorio comunale di Borghetto.

L'episodio ha rilanciato il dibattito sulla chiusura del punto nascita di Pietra Ligure, sollevando preoccupazioni sul servizio di emergenza e sulla distanza tra i comuni del Ponente Savonese e l’ospedale San Paolo di Savona. La chiusura di quella struttura, avvenuta nel  2020, aveva già suscitato forti discussioni. Ora, la vicenda di Zineb ha messo in evidenza la vulnerabilità dei territori più lontani, dove le emergenze sanitarie possono diventare più difficili da gestire, con tempi di trasporto che potrebbero fare la differenza.

“Ancora un parto in emergenza sull’autostrada A10, nei pressi dell’autogrill di Ceriale, a pochi chilometri da Pietra Ligure, nel tentativo, vano, di raggiungere il San Paolo di Savona. L’ennesimo da quando, nel 2020, è stato chiuso il punto nascite del Santa Corona. La fortuna e la consueta bravura degli operatori, ancora una volta, hanno fatto sì che tutto si concludesse per il meglio. Ci piacerebbe, però, che non si continuasse a sfidare la sorte”, commentano il sindaco di Pietra Ligure Luigi De Vincenzi e il consigliere delegato alla sanità Giovanni Liscio. 

“Non vorremmo apparire come il solito disco rotto o come coloro che si lagnano sempre di una situazione stagnante che ormai permane da 5 anni. Crediamo, però, che ciò che sta succedendo in questo lungo lasso di tempo nella provincia di Savona non abbia eguali. Non ci risultano, infatti, situazioni simili in altre province della nostra regione. Unicità che si accompagna, anche e purtroppo, alle criticità e ai problemi della rete stradale e autostradale, che sono sotto gli occhi di tutti, ma di questo ne abbiamo già parlato più e più volte”, continuano De Vincenzi e Liscio. 

“Non vogliamo fare polemiche sterili o strumentali, ma proposte costruttive. Crediamo si debba arrivare a fare un ragionamento molto più ampio e su tutta la regione. Crediamo ci debba essere un’equa distribuzione dei vari punti nascita in tutta la Liguria, con conseguente ridistribuzione razionale e funzionale del personale. Se è vero, come è vero, e non abbiamo motivo di contestare i dati forniti dall’ASL 2, la mancanza di ginecologi e ostetriche, crediamo che ci siano situazioni, nella regione, dove ci sia una sovrabbondanza di reparti di ginecologia e ostetricia e zone, della stessa regione, in cui c’è una carenza oggettiva. Carenza oggettiva che sale agli onori della cronaca ogniqualvolta accadono fatti come quello di ieri mattina, e dato inconfutabile che crediamo vada affrontato con la massima serietà e che Regione Liguria dovrebbe prendere in considerazione per cercare, nonostante le difficoltà di carattere organizzativo, di riassegnare in maniera equa questi servizi essenziali per la popolazione. Sarebbe auspicabile che il nostro territorio non fosse preso in considerazione solo quando si tratta di sacrifici e tagli ai servizi ospedalieri e ai servizi sanitari più in generale”, concludono.

Redazione

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