Nel mese di gennaio 2025 sono due i morti sul lavoro in Liguria, già uno in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: uno si è verificato a Genova e uno a Savona, Claudio Garassino 54 anni deceduto schiacciato sotto una ruspa a Calizzano lo scorso 10 gennaio.
Sessanta sono stati gli infortuni mortali sul lavoro in Italia (+15).
“E’ una partenza di anno tragica che segna una condizione del lavoro inaccettabile – sottolinea Maurizio Calà Segretario Generale Cgil Liguria – è una strage che va fermata e gli strumenti ci sono”.
Il riferimento è al quesito referendario sul quale gli italiani saranno chiamati ad esprimersi in primavera e che riguarda il settore degli appalti dove si registra il maggior numero di infortuni.
Per la Cgil chi mette a rischio la vita dei lavoratori risparmiando sulla prevenzione e sulla sicurezza si macchia di un omicidio. E questo deve valere anche per chi, spesso istituzioni pubbliche, affida appalti e subappalti senza preoccuparsi di controllare se siano rispettate le norme su salute e sicurezza, sui diritti dei lavoratori e sull’applicazione dei contratti nazionali.
Con il sì al referendum ritorna la responsabilità in solido dei committenti. I dati INAIL, resi pubblici nel tardo pomeriggio di ieri, sono stati elaborati dal responsabile dell’Ufficio Economico Cgil Genova e Liguria Marco De Silva e segnano l’aumento anche delle malattie professionali (+17,9% per cento in Liguria, contro il + 5,9 % a livello nazionale).
In base ai dati dell'Ufficio economico di Cgil, su elaborazione di quelli di Inal, in Provincia di Savona dal 2018 al 2024 sono 46 i morti sul lavoro , significa una media di 6,5 morti ogni anno, uno ogni 52 giorni (mentre sono 246 i morti in tutta la Liguria 2018-2024.
“Inaccettabile – aveva spiegato alla nostra redazione Andrea Pasa segretario della Camera del lavoro di Savona - per un Paese civile o che si definisce tale”.
Savona rappresenta il 30,8% dei morti in Liguria nel 2024 e il 18,7% nel cumulato ligure tra il 2018 ed il 2024.
Nel dettaglio l’età dei deceduti, nel 2024, spazia dai 29 anni del più giovane ai 63 del più anziano (ma nota come l’età dei morti sia contenuta generalmente tra i 45 ed i 59 anni).
Sono tutti maschi e italiani tranne il più giovane che era del Senegal; 2 sono gli infortuni mortali in itinere egli altri 6 in occasione di lavoro; 3 i morti con mezzo di trasporto e 6 i morti nel macro-settore Industria e Servizi, 1 per conto dello Stato e 1 nell’Agricoltura (lavorava nel settore agricolo anche il morto sul lavoro nel 2025).