Una folta rappresentanza sindacale e di lavoratori, preceduta da alcuni cartelli lasciati nella piazza del Comune, ha aperto la Commissione di oggi sul piano industriale di Tpl, in un clima palpabile di nervosismo.
Per la convocazione della Commissione, a cui hanno partecipato il direttore di Tpl Gianpaolo Rossi e il presidente Vincenzo Franceri, sono state fatte due richieste, una dalla maggioranza e una dall'opposizione, dopo che sarebbero trapelate indiscrezioni su riduzione delle linee e altri tagli.
Dopo l'uscita del piano industriale e le contestazioni dei sindacati il cda aveva poi convocato le organizzazioni sindacali spiegando di voler ripristinare i rapporti e con l'impegno di andare al tavolo di confronto. Presunti tagli sui quali ha attaccato il sindaco Russo, definendo la cosa "falsità" e "inversione della verità".
"Si parla di un taglio del servizio proprio nel momento in cui si stanno gettando le basi per un rilancio – ha esordito Russo – Da alcune settimane, sul traporto pubblico, si assiste ad una incredibile inversione della realtà, che sta deviando il dibattito pubblico su un piano quasi surreale. In pratica, proprio nel momento in cui si sta rilanciando questo settore, si levano allarmi su un ipotetico taglio, che è completamente fuori dalla realtà. Va detto che l’Azienda con errori comunicativi, che gli sono stati contestati sia pubblicamente sia per le vie brevi, ha in qualche modo favorito questo enorme equivoco, ma anche dopo che si è intervenuti per chiarire come stanno effettivamente le cose, l’inversione della realtà è proseguita".
I temi descritti da Russo sono il Pums, la revisione delle linee, la lotta all'evasione, il tavolo avviato con la Regione per la revisione del costo chilometrico, un tavolo con la Provincia per rivedere la ripartizione delle risorse, pratiche per l'affidamento in house del servizio parcheggi.
L'illustrazione del tanto discusso piano industriale è spettata al presidente di Tpl, Vincenzo Francieri, che ha ribadito la buona salute dell'azienda in "forza ed equilibrio finanziario".
Se per azienda e Comune il piano industriale non presenta criticità, non danneggerebbe i lavoratori e non comporterebbe tagli, ben diversa è stata l'opinione espressa dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Sono stati loro a evidenziare, riportando dati del piano istesso, aspetti come la prevista riduzione del chilometraggio, l'esternalizzazione del lavaggio e la riduzione di personale.
"L'azienda ci ha presentato un piano approvato dai soci senza che prima ci fosse stato un confronto – ha detto Giovanni Sirombra, Cub – Ci preoccupano alcuni punti del piano. Il superamento dell'accordo sindacale in questo contesto crea molta tensione nei lavoratori. Inoltre, è stato detto che Tpl ha il contributo regionale più basso e ha equilibrio di bilancio. Vuol dire che i lavoratori sono stati i più competitivi; chiedere qualcosa a quei lavoratori è inaccettabile e noi non accetteremo riduzioni salariali e di qualità della vita".
Sulla qualità della vita, secondo il sindacato, ricadono le condizioni di lavoro e il personale sottodimensionato.
"La situazione è preoccupante – ha spiegato Davide Baccino, Cisl – lo svolgimento del nostro lavoro presenta difficoltà in certe fasce orarie e il personale viaggiante è in numero insufficiente e fa più ore di quelle che dovrebbe". "Negli anni abbiamo fatto accordi con la proprietà – ha detto Ermanno Chiapparo, Faisa – e poi il piano industriale dice cose diverse. In buona fede pensiamo che ci sia stata una mancanza di comunicazione. Poi il piano viene firmato dal cda e dagli enti proprietari e questo ci lascia perplessi. Il piano dice che dal 2019 al 2023 sono aumentate del 16,3% le assenze per malattia e ferie non godute e afferma che si preferisce la malattia alle ferie. Dire questo è vergognoso e peserà in sede di contrattazione".
A riportare il dettaglio di alcuni dati del piano industriale è stato Simone Turcotto, Cgil, partendo dalla previsione di una riduzione del chilometraggio, che passerebbe dagli 8.223.000 chilometri del 2024 a 8.086.000 nel 2025, 7.903.000 nel 2026 e 7.928.000 nel 2027.
"Che ci sia da lavorare per migliorare il servizio nessuno ha dubbi – ha detto Turcotto – Ma noi vogliamo delucidazioni sul piano industriale. Ci è stato illustrato con slide passate al volo, poi siamo riusciti a procurarcelo. Ma questa mancata condivisione spaventa non poco: il calo di chilometraggio, l'esternalizzazione del servizio di lavaggio – che permette di ricollocare autisti non più in grado di stare alla guida – e la riduzione dell'organico. Per il settore officina si prevede il passaggio da 39 a 27 addetti nel 2026 e da 39 a 24 addetti nel 2027".
"Ultimamente la pressione su di noi c'è e sale – ha evidenziato Maurizio Cerrato, Ugl – La stessa concessione dei permessi sindacali richiede sforzi da altri colleghi". Marco Bocca, Uil, ha posto l'importanza di "mantenere e migliorare le condizioni di lavoro". Ha chiuso gli interventi delle organizzazioni sindacali Maurizio Loschi, Cub: "La chiave di lettura che abbiamo dato noi del piano industriale – ha detto – è diversa da quella del sindaco. Mi auguro che la nostra sia sbagliata, ma lo dovremo vedere nella contrattazione". "C'è volontà di riavvicinarsi – ha dichiarato Vincenzo Franceri sulle relazioni con i sindacati - ma non c'è mai stata alcuna volontà di allontanarsi ed è chiaro che insieme ai lavoratori l'azienda deve andare avanti. Il protocollo del 25 è importante e mette a terra non cose diverse da quelle che il cda ha pensato".
"In questa sede si è parlato anche molto di questioni legate ad aspetti contrattuali - spiega la consigliera Daniela Giaccardi - che risultano tecniche ma che avranno comunque ricadute sul servizio e di conseguenza sull'utenza e sulle famiglie".
Il sindaco Russo ha ripreso nuovamente la parola per chiudere la Commissione, ma i lavoratori e i rappresentanti sindacali avevano già lasciato l'aula.
"Penso che questa commissione di oggi abbia confermato che sulle line e di indirizzo che si stanno perseguendo di intesa tra comune e azienda non c'è discussione – ha detto Russo - ma ci sono tematiche oggetto di discussione su cui ci sono evidentemente anche elementi di tensione. Tematiche però di prospettiva. Ho sentito più volte citare un documento, sarebbe curioso capire che documenti sono stati citati perché l'azienda non ha distribuito nessun documento. Ha usato slide per accompagnare un'illustrazione orale del piano industriale. Ho sentito dire il contrario anche quando si sa bene che le cose sono quelle che sto dicendo io: il piano industriale contiene le linee di indirizzo che si discutono poi pubblicamente in ogni sede. Non stiamo parlando del documento fondativo del trasporto pubblico, è un documento work in progress. Noi abbiamo rispetto per i lavoratori; il nostro rispetto dei lavoratori è avere un confronto leale e franco sul merito”.