Dopo il contenzioso avviato nel 2022 da Eni Rewind contro la Regione Liguria e il comune di Cengio, le parti hanno raggiunto un accordo transattivo per risolvere la questione riguardante la concessione di derivazione d’acqua dal fiume Bormida. L’intesa mira a garantire la sicurezza idraulica dell’area e a chiudere definitivamente il procedimento giudiziario.
Eni Rewind aveva impugnato, con ricorso notificato il 22 novembre 2022, una diffida della Regione che obbligava la società a presentare un progetto di fattibilità tecnico-economica per valutare la possibilità di abbassare di un metro la diga in località Ginepro, parte dell'impianto ex Acna. L’obiettivo era ridurre il rischio idraulico nel tratto del fiume tra il ponte di via Piani e quello in località Vignolo. In caso di inadempimento, la Regione aveva sottolineato che Eni Rewind sarebbe stata obbligata a rimuovere il manufatto e a ripristinare l’alveo e le sponde del fiume a proprie spese, sulla base di studi idraulici condotti dalla società OAC Ingegneria.
Data l'urgenza di intervenire per limitare il rischio idraulico e per evitare un lungo contenzioso, la Regione ha avviato un dialogo con Eni Rewind, che ha portato a un accordo. Secondo questo, Palazzo De Ferrari si occuperà di affidare le indagini necessarie per il progetto di fattibilità e di redigere il primo stralcio secondo la normativa vigente. Eni Rewind, dal canto suo, coprirà i costi delle indagini e dello stralcio del progetto, versando 100mila euro (inclusi oneri e IVA).
L’accordo risulta vantaggioso per tutte le parti coinvolte: la Regione non dovrà sostenere oneri economici diretti, evitando un lungo e costoso contenzioso; Eni Rewind chiude il procedimento senza ulteriori obblighi, oltre al contributo economico concordato; e il comune di Cengio beneficia di un’azione tempestiva per la sicurezza del territorio e della popolazione.