Attualità - 25 febbraio 2025, 10:12

In Provincia otto morti sul lavoro in 10 mesi, Pasa (Cgil): "Una strage che deve finire"

Ai lavoratori deceduti nel 2024 si aggiunge la prima vittima del 2025, Claudio Garassino, travolto dal trattore lo scorso gennaio

In Provincia otto morti sul lavoro in 10 mesi, Pasa (Cgil): "Una strage che deve finire"

Luciano, Antonio, Mbow e quest'anno Claudio. Non sono numeri, usati per stilare fredde statistiche sugli incidenti sul lavoro. Sono persone morte lavorando, con un nome, una famiglia, dei figli che non li vedranno più e festeggeranno ogni compleanno senza di loro. E' quella che la Cgil non esita a definire “strage” di uomini morti sul lavoro (compresi gli incidenti in itinere). 

In base ai dati dell'Ufficio economico di Cgil, su elaborazione di quelli di Inal, in Provincia di Savona dal 2018 al 2024 sono 46 i morti sul lavoro , significa una media di  6,5 morti ogni anno, uno ogni 52 giorni( mentre sono 246 i morti in tutta la Liguria 2018-2024), “inaccettabile – spiega Andrea Pasa segretario della Camera del lavoro di Savona  - per un Paese civile o che si definisce tale”.

Savona rappresenta il 30,8% dei morti in Liguria nel 2024 e il 18,7% nel cumulato ligure tra il 2018 ed il 2024. Nel dettaglio l’età dei deceduti, nel 2024, spazia dai 29 anni del più giovane ai 63 del più anziano (ma nota come l’età dei morti sia contenuta generalmente tra i 45 ed i 59 anni). 

Sono tutti maschi e italiani tranne il più giovane che era del Senegal;  2 sonoinfortuni mortali in itinere egli altri 6 in occasione di lavoro; 3 i morti con mezzo di trasporto e 6 i morti nel macro-settore Industria e Servizi, 1 per conto dello Stato e 1 nell’ Agricoltura ( lavorava nel settore agricolo anche il morto sul lavoro nel 2025).

I codici Ateco disponibili al momento sono solo 3: 1 nel codice F41 (costruzioni), 1 nell’ I55 (alloggio-ristorazione) e 1 nell’ H52 (magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti) e dai dati Inail non è possibile sapere se i lavoratori deceduti fossero all’interno di una qualche catena di appalti o subappalti.

La sicurezza sul lavoro fa parte di uno dei 5 referendum proposti da Cgil. La proposta referendaria mira a modificare le norme attuali, che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante, cambiare le leggi che favoriscono il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistich e abrogare le norme in essere ed estendere la responsabilità dell’imprenditore committente significa garantire maggiore sicurezza sul lavoro. "Quellod ei subappalti è un gorsso problema- spiega Pasa – nel Savonese oltre il 90% degli appalti vengono subappaltati e questo succede non solo nel privaot ma anche nel pubblico".

Elena Romanato

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