La Nefrologia dell'Asl2 collaborerà con l'Università di Oxford, soggetto promotore dello studio sperimentale nell’Unione Europea dal titolo "EASi-Kidney - Studio clinico multicentrico, internazionale, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo per valutare l’effetto dell'inibitore della sintesi dell'aldosterone BI 690517 in combinazione con empagliflozin in pazienti con insufficienza renale cronica”.
Uno studio clinico che riguarderà circa 11 mila pazienti e per il quale il soggetto promotore ha puntato anche sulla collaborazione della Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi sotto la responsabilità scientifica del Direttore sostituto Monica Repetto.
"L'Università di Oxford è responsabile della conduzione dello studio e siamo onorati di farne parte – spiega Repetto –. C'è stato un lungo percorso di preparazione e formazione per accedere agli standard di qualità richiesti per partecipare al Progetto. L'Università di Oxford sarà il soggetto che si occuperà dell'analisi ed elaborazione dei dati".
Lo studio durerà due anni e si propone di verificare se l'utilizzo di un farmaco sperimentale, in associazione con quelli attualmente utilizzati nel trattamentod ella patologia, possa rallentare la progressione della malattia renale cronica.
"Obiettivo dello studio è determinare se l'insieme delle terapie – afferma Repetto – può rallentare la malattia. La malattia renale cronica colpisce il 7-10% della popolazione ed è una tendenza in aumento, soprattutto per l'innalzamento dell'età media della popolazione. Attualmente è l'8° causa di morte, ma si prevede che, nel 2040, diventi la quarta causa di decesso. È molto importante la prevenzione basata su stili di vita sani, adottando una corretta alimentazione, facendo attività fisica ed evitando fumo e alcol".