Riceviamo e pubblichiamo la lettera di ringraziamento speciale al reparto di ematologia dell'ospedale San Paolo di Savona scritta dalla mamma di un giovane paziente del nosocomio savonese:
Quando a tuo figlio di 19 anni viene diagnosticato un linfoma di Hodgkin ti cade il mondo addosso, il cuore va in frantumi e non sai come e se puoi e potrai, affrontare la situazione.
Ti senti come una barca in un bosco.
Allora pensi di portarlo ovunque pur di aver le migliori cure: Genova? Milano? Torino?
Poi ti fermi ed inizi a ragionare e grazie alle tue amicizie e conoscenze nel settore, intraprendi un percorso con medici che ti consigliano, professionisti che loro reputano preparati.
Iniziamo allora ad affidarci ed a fidarci.
Nella nostra avventura abbiamo la fortuna di essere indirizzati al Dott. Andrea Muzza, da un’amica che lo conosce direttamente. Prima visita, naturalmente “a pagamento” perché da buoni genitori non possiamo aspettare i tempi dell’ASL. Lui, capendo subito il quadro, ci organizza tempestivamente la biopsia presso l’ospedale di Savona e da quel momento, entriamo nel percorso della sanità pubblica. Nell’arco di pochi giorni si procede con l’esame istologico e ci viene data la diagnosi.
Veniamo contatti dalla coordinatrice dell’anatomia patologica, la Dott.ssa Simona Meloni, nostra grande amica, che ci fa incontrare con la Dott. Arduino, la quale ci spiega la situazione in ogni dettaglio. Naturalmente nostro figlio non è presente e noi genitori, completamente spiazzati, chiediamo a loro consiglio su come procedere. Entrambe ci indirizzano e ci mettono in contatto con la Dott.ssa Marina Cavaliere, dell’Ematologia di Savona.
E cosa fai? Ti lasci guidare, anche perché loro stesse ti dicono che se fosse successo al proprio figlio, si sarebbero affidate completamente alla dott.ssa Cavaliere. Dettaglio molto rassicurante, per quanto ci si possa sentire rassicurati in quella situazione inaccettabile per un genitore.
La Dott.ssa Cavaliere ci contatta immediatamente e ci dà appuntamento dopo pochissimi giorni alle 7.30 di mattina perché non ha altro spazio disponibile, dicendo di non parlare ancora a nostro figlio circa la diagnosi, che spiegherà tutto lei. 7.30 di mattina, come abbiamo imparato nei mesi seguenti, il suo orario di lavoro, comincerebbe alle 8,00, ma ci ha ritagliato uno spazio, togliendolo al proprio tempo libero… La incontriamo tutti e tre insieme e lei, con tatto e professionalità ed un’enorme dose di umanità, delucida nostro figlio su tutto, patologia e cura. Senza mai dimenticare un sorriso trasmesso con gli occhi, perché in reparto si indossa la mascherina, sorriso che in quelle situazioni, è un appiglio al quale aggrapparsi.
E il ragazzo supportato da noi, si affida e fida completamente: per prima cosa asportazione del linfonodo con seduta operatoria, dopo pochi giorni, nel reparto di Otorino di Savona, eseguita dal Dott. Muzza e dal Dott. Presta. A seguire varie sedute di sei ore di chemioterapia gestite da infermieri ed OSS professionali e sensibili. Semplicemente stupendi! Vorrei nominarli e ringraziarli tutti, ma purtroppo conosco solo qualche nome e non sarebbe giusto per tutti gli altri.
Ed a seguire la radioterapia, sempre a Savona, dove veniamo affidati alla Dott.ssa Francesca Vallerga, anche lei disponibile e professionale e con un modo di rapportarsi unico. Inizia la terapia ed anche in questo contesto veniamo accolti da tecnici ed infermieri che rendono qualcosa che ha il peso di un macigno sul petto, un po' più leggero, ognuno in modo diverso, ognuno con una buona dose di delicatezza. Sono ridondante, vorrei nominare tutti, ma purtroppo non conosco i nomi. Comunque, grazie a tutti… siete unici!
Abbiamo girato tanti reparti in questi otto lunghi mesi e ci siamo sentiti accolti, compresi e trattati al meglio. Saremo per sempre degli strenui sostenitori dell’Ospedale di Savona!
Tutto questo per dire che la sanità ligure è un’eccellenza, si tende a scappare ed andare fuori regione per cercare le migliori cure, ma queste, spesso, le abbiamo in casa.
Ultima cosa, non meno importante: sentirsi chiamare per nome, e non con un numero, e venire accolti da un sorriso è già parte integrante della cura!
Ancora grazie a tutti!