Attualità - 13 gennaio 2025, 12:31

Ora di religione, il vescovo Marino: "Occasione per riflettere sui temi di attualità"

Il messaggio per la Giornata di sensibilizzazione alla scelta della materia

Ora di religione, il vescovo Marino: "Occasione per riflettere sui temi di attualità"

L'insegnamento della religione "conserva ancora la sua eccezionale validità e il suo profondo significato come momento e occasione privilegiati di riflessione e presa di coscienza sui temi di attualità e i grandi interrogativi dell'esistenza". È quanto si legge nel messaggio "L'insegnamento della religione a scuola sulle frontiere dell'educazione" del vescovo di Savona-Noli Calogero Marino per la Giornata diocesana di sensibilizzazione alla scelta dell'ora di religione, che ricorrerà domenica 19 gennaio.

"Il dibattito attualissimo, a tratti anche piuttosto acceso, se abbia ancora un senso l'insegnamento della religione, da alcuni ritenuto come una sorta di ingerenza nella scuola statale da parte della Chiesa, ci stimola ad alcune riflessioni in occasione della giornata che anche quest'anno vogliamo dedicare alla sensibilizzazione dei giovani, delle famiglie e della comunità cristiana su un tema così delicato - scrive - Da tanto tempo sono sotto gli occhi di tutti le scelte e la prassi di vita di una società che risulta essere ormai lontana dagli insegnamenti del Vangelo, tuttavia l'attualità della domanda religiosa per i giovani affiora immediatamente in occasione di indagini sul loro rapporto con la fede e con il loro bisogno di spiritualità".

"Anche un nostro questionario, sottoposto ad un bel campione di studenti in occasione della celebrazione del Sinodo Diocesano, ha evidenziato come tutti i ragazzi continuino a porsi i grandi interrogativi dell'Uomo, tra cui quello sulla religiosità e su Dio - aggiunge il vescovo - Intercettare una tale sensibilità e le domande che ne scaturiscono è appunto la sfida più entusiasmante dell'insegnamento della religione all'interno della scuola, che resta ormai una frontiera avanzata dell'educazione e ancora oggi rappresenta il luogo privilegiato e desiderato dell'incontro degli studenti con i loro coetanei".

La presenza del docente di religione tra i banchi "risponde ad una esigenza formativa che si esprime nella gestione di una disciplina pienamente inserita tra le finalità della scuola, una materia non confessionale, ideologica e consapevolmente integrata con l'impegno di tutti coloro che hanno responsabilità nei confronti dei giovani - prosegue monsignor Marino - Non è dunque una scelta catechistica ma non può neppure essere una generica ora di cultura religiosa, che, non essendo ancorata a riferimenti di esperienze religiose concrete, rischierebbe di apparire come un mero e inutile contenitore".

"Nonostante il continuo e preoccupante avanzare di una prassi comportamentale profondamente individualista e secolarizzata, che si sostanzia spesso di stereotipi consumistici e omologanti, l'insegnamento della religione propone una risposta di senso ad una società che, come ricorda papa Francesco, 'da tempo ha ormai trasformato lo stile di vita delle donne e degli uomini di oggi, lasciando Dio quasi sullo sfondo', tanto che 'la sua Parola non pare più una bussola di orientamento per la vita, le scelte fondamentali, le relazioni umane e sociali'".

Comunicato stampa

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