4 anni. Questa la richiesta di condanna nei confronti dell'imprenditore savonese Federico Botta e Graziana Sena.
A chiederle il Pubblico Ministero Massimiliano Bolla a conclusione di un'articolata requisitoria davanti al Collegio del Tribunale di Savona presieduto dal presidente Franco Greco, con al centro il fallimento della società Tea Srl (che gestiva l'hotel Aurora di Varazze).
Botta e Sena sono imputati con l'accusa di bancarotta fraudolenta distrattiva e preferenziale e false comunicazioni sociali. L'accusa contesta il fatto che la gestione economica della società sarebbe stata inficiata da bilanci non attendibili.
A bilancio ci sarebbe stata una cifra che si attesta sui 13mila euro che sarebbero stati registrati come pagamenti ai fornitori ma che invece sarebbero stati utilizzati da Sena per acquisti personali.
Accuse che sono state respinte dagli avvocati difensori, Luigi Levati per Sena e Andrea Vernazza e Pietro Bogliolo per Botta.
Lo scorso settembre del 2024 Botta era stato condannato in primo grado a 7 anni e 9 mesi, con l'interdizione dai pubblici uffici. Botta era stato condannato per quattro bancarotte fraudolente distrattive, documentali e improprie per 4 diverse società, vari reati fiscali e un autoriciclaggio (era stato assolto per alcuni capi d'imputazione relativi all'impresa Max Animazione). Il Pm Bolla aveva chiesto 12 anni e 9 mesi.