Attualità - 02 gennaio 2025, 12:54

Occupazione, Cgil: "Calano i contratti di lavoro dipendente in Liguria"

Calà: "È necessario analizzare le cause e le dinamiche dei singoli settori produttivi"

Occupazione, Cgil: "Calano i contratti di lavoro dipendente in Liguria"

Sono quasi 3 mila i contratti di lavoro persi in Liguria nel terzo trimestre 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A certificare il calo è l’Osservatorio del Mercato del Lavoro (Inps), che nel terzo trimestre 2024 registra l’attivazione di 45.714 contratti di lavoro dipendente nel settore privato, contro i 48.454 registrati nel periodo luglio, agosto, settembre 2023 (-2.740 contratti, pari al -5,7%).

Secondo Maurizio Calà, Segretario Generale Cgil Liguria: “Bisogna interrogarsi a cosa è dovuto il calo del lavoro dipendente in Liguria e capire come si stanno evolvendo le dinamiche interne ai singoli settori produttivi. Sapendo che le guerre, le crisi economiche internazionali e i nuovi sovranismi continueranno a incidere pesantemente sull'economia italiana.

L'unica cosa che invece non accenna a calare è la precarietà, per cui in Liguria, nel settore privato, 9 dipendenti su 10 hanno una forma di contratto precario: stagionale, intermittente, somministrato e via di questo passo. Nessuna di queste forme contrattuali precarie riesce a garantire la piena sussistenza economica, la progettualità per il futuro e la piena realizzazione della persona. Governo e Parlamento continuano a non intervenire sulle condizioni strutturali del mercato del lavoro, che registra bassi salari e precarietà dilagante, elementi che condizionano negativamente la vita di lavoratrici e lavoratori.

Per la Cgil è necessario cancellare le troppe forme di lavoro precario e procedere con il rinnovo dei contratti, che deve garantire un recupero dignitoso del potere d'acquisto. Ma c'è anche necessità di ribaltare le politiche economiche e sociali di questo Governo, che, per ultimo con la manovra economica, non interviene sulle vecchie e nuove povertà, che sono in modo rilevante oramai povertà da lavoro, e non abbassa seriamente la pressione fiscale sulle buste paga e sulle pensioni, mentre trova le risorse per continuare a fare sconti e condoni a quelli che le tasse continuano a non pagarle.”

Secondo i dati Inps, elaborati dal responsabile dell’Ufficio Economico Cgil Genova e Liguria, Marco De Silva, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nei primi 9 mesi dell’anno la Liguria ha perso 3.438 assunzioni, pari al -2%. Calano le assunzioni a termine e a tempo pieno, quelle delle donne e degli stranieri, quelle nella grande industria e, soprattutto, nel campo delle attività finanziarie e assicurative.

Le uniche tipologie in aumento sono le forme di lavoro precario, soprattutto i contratti stagionali (+2,1%), la somministrazione (+0,7%) e gli intermittenti (+4,8%).

Redazione

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