Una casa della salute nel complesso delle ex suore Boschine in via Ciarli - Piazza San Bartolomeo a Varazze.
La giunta comunale varazzina ha deliberato un atto di indirizzo visto che è "interesse dell'amministrazione offrire al territorio di Varazze, con beneficio anche per i territori limitrofi, una struttura che concentri in un'unica sede i servizi sanitari di base che possa essere: accessibile; fruibile; accogliente quale struttura interagente e complementare rispetto alla medicina specialistica; organizzata a livello locale e coordinata con l’area socio-sanitaria per intercettare e rispondere appropriatamente ai bisogni della cittadinanza varazzina".
Nelle interlocuzioni avvenute tra il Comune e l'Asl2 è stata lasciata quindi la possibilità di avviare le attività e le azioni per cercare di arrivare alla realizzazione di una Casa della Salute a Varazze, in un immobile di proprietà comunale, che allo stato potrebbe individuarsi nella parte adiacente a quella già locata o nello stesso complesso immobiliare ex suore Boschine.
L'attuale area sanitaria già presente in via Ciarli verrebbe quindi aumentata. L'edificio a torre che comprendeva aule e camerate delle studentesse è oggi occupato dal 2007 per 30 anni dal distretto sociosanitario di ASL per i piani terra e il primo e il secondo piano e dalla RSA Le Boschine per i piani terzo, quarto e sottotetto. La porzione occupata dalla chiesa e dalle sale annesse sono occupate oggi invece dalla biblioteca comunale.
Del complesso fa parte un ulteriore corpo, collocato a nord est, con affaccio sul cortile e su piazza S. Bartolomeo che un tempo era occupato dalla portineria e dal teatrino al piano terra, da grandi aule didattiche al primo piano e dalle celle delle suore al secondo piano. Questa porzione, dal 1995, non ha avuto alcun intervento di trasformazione e ad oggi è in condizioni manutentive particolamente carenti.
Il Comune nel dicembre 2023 aveva affidato un incarico professionale per la redazione di un progetto di fattibilità tecnico-economica e visto il notevole impegno economico, l’intera opera di recupero era previsto fosse suddivisa in tre lotti funzionali: 1° lotto - casa salute medici, coperture e facciate; 2° lotto - trasferimento biblioteca e sala lettura; 3° lotto - ludoteca e sala eventi, aree esterne.
Le opere che faranno parte della progettazione: il piano terra edificio di nord/est, ex teatrino, in nuovi spazi biblioteca, conservazione e prestito; trasformazione primo piano edificio di nord/est, ex stanze suore Boschine, in nuovi spazi biblioteca – sala lettura e consultazione; trasformazione del secondo piano edificio di nord/est, ex aule didattiche, in “Casa della Salute” per i medici di base; trasformazione spazi attualmente destinati alla sala deposito e catalogazione, unitamente a parte dell’ufficio e per una superficie complessiva minima di 100 m2, in spazi “Ludoteca”; trasformazione dell’attuale piano terra, sala principale Biblioteca per conservazione e prestito, in sala eventi, congressi e presentazioni; realizzazione di struttura al piano di copertura dell’edificio di nord/est, compatibile con la posizione di centro storico, per l’utilizzo per attività di coworking e telelavoro; rifacimento e/o sistemazione coperture e facciate del complesso del fabbricato oggetto di intervento; sistemazione con parziale rifacimento degli spazi esterni, cortili, piazzale accesso, mura di cinta.
"Pubblicizzare un atto di indirizzo é ben poca cosa agli occhi di chi legge. Io preferirei i fatti alle parole. Ma qui a Varazze, a parole, sono bravi tutti. Appare chiaro che questo exploit sia un annaspare inoperoso (fino a prova contraria e sarei felice di essere smentito in tempi non biblici) - dice il consigliere di Varazze Domani Giacomo Robello - Poi, leggendo bene, si evince che sia stata proprio l'Asl addirittura a sollecitare il Comune, che equivarrebbe, se non ho inteso male, che da Varazze non sia partito più alcun imput. É anche vero però che Claudia Callandrone quando era assessore, prima di abbandonare la maggioranza, si era spesa per cercare di fare qualcosa e che addirittura alcuni dirigenti ASL erano venuti a fare un sopralluogo. Tutto finito nel vuoto".
"Io, in prima persona, insieme ai miei colleghi di minoranza abbiamo più volte cercato di stimolare la Maggioranza a fare qualcosa per Varazze e per l'intero levante savonese senza riuscirci. Ricordo molto bene che fui definito addirittura 'Ignorante con l'aggravante di essere un medico' da un personaggio politico di spicco, molto locale e legato ad Essere Varazze, che aveva ventilato la possibilita di trasformare il vecchio ospedale di Varazze in un centro sanitario di qualche tipo. É passato qualche anno ma al Santa Maria in Bethlem non mi sembra sia cambiato molto" ha concluso Robello.
Per quanto riguarda il tema legato ad una collocazione di una casa di comunità che coprisse il levante savonese proprio a Varazze invece la Regione non aveva dato il proprio assenso preferendo altre zone. E a più riprese era stato specificato che l'ex ospedale Santa Maria in Bethlem sarebbe diventato una "Casa di Comunità Spoke". Ma ad oggi tutto sembra fermo ai box.