Dopo gli interventi che, negli anni scorsi, hanno visto l'esecuzione di lavori per la messa in sicurezza con la progettazione e l'installazione dei due cancelli d'ingresso del sito, della recinzione perimetrale e di un moderno sistema di videosorveglianza, tornerà a disposizione dei visitatori l'area dall'importante valore storico per Finale Ligure e l'intero comprensorio del Castel Gavone (o Govone).
Nell’ambito dell'impegno verso la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale del territorio, il Comune, proprietario dell'area dal 1987, insieme al Centro Storico del Finale e all'Istituto Internazionale di Studi Liguri – Sezione Finalese attraverso il Museo Diffuso del Finale, hanno stipulato un accordo per la riapertura del castello sulle pendici che domina le due vallate dell'Aquila e del Pora attraverso un calendario di visite guidate.
Afferma l'architetto Deborah Ballarò, Consigliere Comunale delegata ai Beni Culturali e agli Istituti di Cultura: "Sono particolarmente orgogliosa di poter annunciare la riapertura dell’area monumentale e archeologica di Castel Gavone, affidata dal Comune di Finale Ligure alla sezione finalese dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, al Museo Archeologico del Finale e al Centro Storico del Finale, realtà che consentiranno tipologie differenti di visita del Castello, una più scientifica ed una più esperienziale, ma in egual modo di grande importanza".
Fondamentale per lo svolgimento delle visite sarà l'impegno dei volontari del Centro Storico del Finale, l'associazione che da ormai decenni tramanda la tradizione e la storia locale: "La particolarità del Finalese che, a mio parere, si evidenzia immediatamente al visitatore, è la presenza, in un territorio così relativamente limitato, di un'infinità di emergenze architettoniche, artistiche e storiche, tra le quali spiccano ben tre castelli e, tra tutti, Castel Govone, posto in posizione strategica in cima ad un colle, ben visibile da diversi punti di vista - spiega il geometra Fabrizio Lena del Centro Storico del Finale - Dai primi anni ’90 dello scorso secolo, una parte considerevole del mio tempo libero è stato dedicato alla pulizia e valorizzazione dell’area, con i mezzi limitati che l’Associazione della quale faccio parte poteva disporre, ma dando il massimo con la passione mia e delle persone a me vicine. Luoghi del Castello quali la Torre dei Diamanti, il Palazzo, la Cisterna Maggiore e i Locali Ipogei, sono luoghi cari, conosciuti e rispettati da me e dai miei amici come se fossero parte del nostro essere".
"Desiderando che la maggior parte dei turisti possano divenire anch’essi consapevoli delle meraviglie del Castello e del suo territorio, ci siamo impegnati nell’incarico di far loro visitare il Castello assieme al MuDiF. Ed è per questo che siamo a completa disposizione per le visite calendarizzate" aggiunge il geometra Lena.
L'impegno previsto è anche quello degli esperti del MuDiF: "La recente riapertura dell’area monumentale e archeologica di Castel Gavone consentirà di scoprire le complesse vicende di questa grande fortificazione, sorta nel XII secolo sul crinale di Perti e da sempre residenza dei marchesi Del Carretto - dichiara quindi il Professor Giovanni Murialdo, Presidente della Sezione Finalese IISL e referente del MuDiF, commentando queste riaperture, finalizzate alla valorizzazione e promozione del patrimonio culturale del Finale - Questo grande castello presenta una continua evoluzione delle sue strutture architettoniche, che si sono succedute dopo la ricostruzione attuata da Giovanni I Del Carretto dopo il 1450 per giungere alla drammatica distruzione da parte di Genova nel 1715. In particolare, la “torre dei Diamanti” per la sua forma e per il suo rivestimento in Pietra di Finale lavorata a punta di diamante, costituisce uno dei più importanti e prestigiosi esempi di architettura fortificata della fine del XV secolo".
"Gli enti hanno già programmato una calendarizzazione annuale che verrà comunicata trimestralmente. A breve usciranno le date delle visite fino a marzo e le modalità di prenotazione delle stesse. In seguito saranno rese note le date primaverili ed estive. L'apertura del monumento si inquadra in un progetto di più ampio respiro che riguarda la valorizzazione di tutto il patrimonio storico/monumentale finalese", conclude la consigliere Debora Ballarò.