I macchinari industriali sono strumenti indispensabili nei processi produttivi, progettati per svolgere compiti specifici e ottimizzare la produzione in serie. Possono essere semplici attrezzature o sistemi complessi e automatizzati, tutti pensati per garantire efficienza, velocità e qualità.
Scegliere un macchinario industriale non riguarda solo prestazioni e costi: la sicurezza gioca un ruolo fondamentale. Assicurare un ambiente di lavoro protetto ed efficiente è essenziale per ridurre i rischi, migliorare la produttività e promuovere un utilizzo consapevole delle tecnologie.
Quando si parla di macchinari, la conformità alle normative europee rappresenta un requisito imprescindibile per garantire sicurezza, efficienza e sostenibilità. Ogni dispositivo deve rispettare gli standard previsti, come quelli definiti dalla Direttiva Macchine (al riguardo suggeriamo di leggere i contenuti di Certificazionece.it nei quali vengono chiariti diversi aspetti), che regolano aspetti cruciali quali la progettazione, la costruzione e l’installazione.
Per approfondire il tema, abbiamo intervistato Claudio Delaini, ingegnere ed esperto di sicurezza industriale e certificazione CE. Con la sua esperienza, Delaini ci ha spiegato quali requisiti deve avere un macchinario per essere considerato a norma, sottolineando gli aspetti cruciali per evitare rischi e garantire l'efficienza operativa.
La dichiarazione di conformità: il passaporto del macchinario
La dichiarazione di conformità è il documento cardine che attesta l'aderenza di un macchinario alle direttive europee. Al suo interno devono essere specificati dettagli essenziali, come il nome del macchinario, le direttive applicate e le norme tecniche seguite. Tuttavia, Delaini avverte: errori o omissioni in questo documento possono essere un campanello d’allarme.
Ad esempio, alcune diciture obsolete o imprecise potrebbero indicare una scarsa attenzione all’adeguamento normativo. L’assenza di informazioni chiare non solo mette in discussione la sicurezza del macchinario, ma può esporre l’acquirente a sanzioni o a problemi operativi.
Marcatura CE: il simbolo della conformità
La marcatura CE, spesso percepita come una semplice formalità, è invece un requisito indispensabile. Non rappresenta solo un obbligo legale, ma certifica che il macchinario rispetta i requisiti essenziali di sicurezza previsti dalle normative europee.
Delaini spiega che, per alcune macchine considerate ad alto rischio, la conformità deve essere verificata da un ente notificato, il cui numero identificativo deve essere riportato accanto alla marcatura CE. Questo aggiunge un ulteriore livello di garanzia, riducendo i rischi per gli operatori e per le aziende che utilizzano questi macchinari.
Norme tecniche: l'importanza dei dettagli
Oltre alle direttive, la dichiarazione di conformità include riferimenti alle norme tecniche, che si suddividono in tre categorie:
- norme di tipo A, affrontano i principi generali di sicurezza, come la valutazione dei rischi;
- norme di tipo B, riguardano aspetti specifici, come i dispositivi di protezione o i pulsanti d’emergenza;
- norme di tipo C, si applicano a macchinari particolari, soprattutto quelli inclusi nell’elenco delle macchine ad alto rischio.
Per questi ultimi, specifica l'ingegnere Delaini, i controlli devono essere più rigorosi, coinvolgendo enti notificati o norme tecniche specifiche.
Verifiche pratiche: documenti e funzionalità
Un macchinario a norma non si giudica solo dalla documentazione. La sicurezza operativa, chiarisce Delaini, dipende anche da verifiche pratiche. Pulsanti d’emergenza facilmente accessibili, protezioni adeguate e distanze di sicurezza sono solo alcuni degli elementi che devono essere valutati attentamente.
L'ingegnere Delaini, inoltre, sottolinea che una verifica visiva e funzionale può rivelare vizi palesi, come protezioni mancanti o componenti mal progettati. Ma ci invita a prestare attenzione su un punto: esistono anche vizi occulti, meno evidenti ma potenzialmente pericolosi, che richiedono un’analisi approfondita per essere individuati.
Modifiche sostanziali: responsabilità e conformità
Un aspetto spesso trascurato riguarda le modifiche apportate ai macchinari dopo l’acquisto. Delaini evidenzia come ogni intervento, sia esso fisico o digitale, possa incidere sulla conformità iniziale.
Un esempio? L’aggiornamento di un software o l’aggiunta di componenti di sicurezza devono rispettare le normative in vigore e possono richiedere una nuova marcatura CE.
In questi casi, chi effettua la modifica assume la responsabilità del fabbricante, un dettaglio che molte aziende ignorano con rischi legali e operativi significativi.
Sicurezza dell’equipaggiamento elettrico e rischio termico
L’equipaggiamento elettrico è un’altra area critica. È importante specificare come ogni componente debba essere conforme alle normative CEI e progettato per prevenire rischi elettrici e termici. Ad esempio, le superfici non devono superare i 60°C per evitare ustioni, e l’intero sistema deve essere immune ai campi elettromagnetici.
A questo proposito, l'ingegner Delaini evidenzia che, in ambienti particolari, come quelli ad alta temperatura o altitudine, l’equipaggiamento deve essere adeguatamente progettato per garantire la sicurezza degli operatori.
Intelligenza artificiale e robot collaborativi: il futuro della sicurezza
Le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale (AI) e i robot collaborativi, rappresentano nuove sfide per la sicurezza. Le normative devono adattarsi a questi sviluppi, regolando il comportamento autoevolutivo delle macchine e garantendo che l’interazione con gli operatori sia sicura, ribadisce Delaini.
Ad esempio, i robot collaborativi (detti "cobot"), progettati per lavorare a fianco degli esseri umani, richiedono standard di sicurezza avanzati per evitare incidenti. Aspetto molto importante: l’AI deve essere monitorata continuamente per garantire che i suoi algoritmi non compromettano la sicurezza del macchinario.
La documentazione digitale: una nuova era per la conformità
Una delle innovazioni più recenti riguarda la documentazione digitale. Oggi, i manuali e le dichiarazioni di conformità devono essere accessibili online per almeno dieci anni. In questo modo si semplifica la gestione dei documenti, riducendo i costi di stampa e migliorando quindi la trasparenza.
Su questo punto però Claudio Delaini mette in guardia gli addetti ai lavori, dichiarando come tale transizione richieda investimenti significativi da parte dei produttori, che devono garantire la sicurezza dei dati e la facilità di accesso per gli utenti.
La sicurezza sul lavoro intesa come responsabilità condivisa
Garantire che un macchinario sia a norma perciò non è solo un obbligo legale a cui sottostare controvoglia perché costretti, ma una responsabilità condivisa tra fabbricanti, importatori e utilizzatori. Come osservato da Claudio Deliani, un approccio proattivo alla sicurezza può prevenire incidenti, migliorare l’efficienza operativa e offrire perfino un vantaggio competitivo sui diretti concorrenti.
Sì, perché le aziende che investono nella conformità e nella sicurezza possono distinguersi e costruire relazioni di fiducia con i propri clienti. La sicurezza, in questo senso, non va intesa unicamente come una mera questione di norme, ma come un valore che protegge le persone e promuove l’innovazione.