Solidarietà - 09 dicembre 2024, 15:18

La memoria della strage di Capaci e l'impegno civile: gli studenti alassini incontrano la vedova Schifani

Maria Rosaria Costa, moglie dell'agente di scorta del giudice Falcone, è stata protagonista dell'incontro organizzato dall'IC alassino in collaborazione con Libera

E' stata Maria Rosaria Costa, vedova dell'agente Vito Schifani, vittima dell'attentato di mafia messo in opera da Cosa Nostra sulla strada di Capaci dove perse la vita insieme alla sua scorta il giudice Giovanni Falcone, la protagonista della mattinata organizzata con le classi terzi della scuola secondaria di primo grado di Alassio e Ortovero.

L'incontro si è tenuto stamani presso l'auditorium dell'istituto Ollandini, organizzato dall'Istituto Comprensivo di Alassio in collaborazione con l'Associazione Libera.

L'iniziativa - che ha visto la partecipazione anche di alcune classi dell'Istituto Giancardi Galilei Aicardi - si inserisce nel progetto di educazione alla legalità portato avanti dall'istituto, che ha già permesso negli scorsi mesi e negli anni passati anche di ascoltare la preziosa testimonianza di Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato, vittima della mafia e testimone a sua volta duramente colpito.

"Ci sono immagini e momenti destinati a entrare nella storia. Uno di questi è il discorso pronunciato all'indomani della strage di Capaci da Maria Rosaria Costa, vedova di Vito Schifani, agente di scorta del giudice Giovanni Falcone. Durante i funerali del giudice Falcone, di sua moglie e dei membri della scorta, il volto e le parole di quella giovane donna di ventidue anni, rimasta sola con un bambino di soli quattro mesi - oggi ufficiale della Guardia di Finanza - divennero il simbolo di una tragedia immensa e della denuncia collettiva contro la mafia da parte della società civile" ha commentato a margine della mattinata il presidente del Consiglio Comunale alassino, Fabio Macheda.

"Oggi i nostri studenti hanno avuto l'onore di ascoltare la testimonianza di questa donna straordinaria, che ha saputo restituire la memoria viva della strage di Capaci. 'Io sono morta il 23 maggio 1992', ha detto questa mattina nell'incontro organizzato ad Alassio, rendendo chiara la missione dolorosa di chi, come lei, ha deciso di ritornare alla mente ai giorni più drammatici della propria vita per offrire alle nuove generazioni insegnamenti preziosi di legalità. Un grazie veramente sentito a questa grande donna, all'Associazione Libera e all'Istituto Comprensivo di Alassio, che con la dirigente Sabina Poggio e i docenti Letizia Cavallaro e Cristiano Diadamo hanno offerto un momento di così grande valore ai nostri studenti" conclude Macheda.

Redazione

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