Domenica 8 dicembre, alle ore 18:30, nella Sala del Podestà della Torre Medioevale di Albenga (Piazza San Michele), lo storico Pier Franco Quaglieni, direttore del Centro Culturale Pannunzio di Torino, dialogherà con il dottor Roberto Pirino, presidente della Fondazione Gian Maria Oddi, per presentare il libro da lui curato su Giacomo Matteotti, a 100 anni dal delitto di cui fu vittima per mano di un “commando” di fascisti.
Il volume di Quaglieni, edito da Pedrini, è un’opera storica e non ideologica, che intende ricostruire la figura di Matteotti nella sua interezza, al di là delle faziose appropriazioni politiche che lo hanno penalizzato, e si distacca nettamente dalle opere uscite per il centenario matteottiano.
L’ingresso all’incontro è libero e a tutti gli intervenuti verrà regalata una copia del saggio, curato dallo stesso Quaglieni, dal titolo “Mario Soldati e Italo Calvino, tra cultura e politica”.
“Matteotti tra contemporaneità e storia” è il saggio di Pier Franco Quaglieni, storico e direttore del Centro Pannunzio di Torino, che esamina il periodo legato al delitto Matteotti e sottolinea, con una lettura precisa e storicamente distaccata, l’intera vicenda. Nel libro è pubblicata in forma integrale la denuncia di brogli elettorali alla Camera dei Deputati fatta da Matteotti, che ne provocò l’omicidio, oltre alla ripubblicazione integrale del libro “Matteotti”, scritto ed edito nel 1924 dal torinese Piero Gobetti. È inoltre presente una testimonianza inedita di Mario Soldati.
Numerose le immagini a corredo del saggio, concesse dall’archivio della Casa Museo G. Matteotti, monumento nazionale di Fratta Polesine. Il libro esce nel centenario del delitto Matteotti (1924-2024).
Pier Franco Quaglieni, docente e saggista di storia risorgimentale e contemporanea, è pubblicista dal 1968. È vicepresidente del Centro Pannunzio, che ha contribuito a far crescere al fianco di Arrigo e Camillo Olivetti, Mario Soldati e Alan Friedman. Ha incontrato e conosciuto da vicino molte personalità, di cui ha scritto in questo libro.
È conferenziere invitato in tutta Italia e all’estero. All’età di 47 anni è stato insignito dal Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, della Medaglia d’Oro di I Classe di Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte. Ha vinto, tra gli altri, i premi “Voltaire”, “Tocqueville”, “Popper” e “Venezia”.
Di lui ha scritto Aldo Cazzullo: “È un cavaliere solitario che da decenni tiene viva la memoria di una grande tradizione culturale spesso misconosciuta”. Massimo Gramellini ha, a sua volta, affermato: “È un liberale del Risorgimento nato nel secolo sbagliato. Per nostra fortuna”. Alessandro Passerin d’Entrèves scrisse nel 1984: “Nella mia giovinezza conobbi, simile a lui, Piero Gobetti, anche lui artefice di vita morale e culturale, come oggi è Quaglieni”.