Annata da record. Questa l'espressione che più si sta utilizzando negli ultimi due mesi quando si parla della raccolta delle olive e della sfrenata attività dei frantoi nel savonese.
Ed è un dato di fatto. Dopo anni di magra, soprattutto il 2023 legato alla presenza della terribile mosca, questa stagione olivicola sta dando i suoi frutti come non si vedeva da tempo.
Rispetto alle prime settimane di molitura le rese poi sono nettamente salite visto che le precipitazioni sono diminuite e le olive non sono più pregne d'acqua come ad ottobre e le prime settimane di novembre.
"La raccolta sta andando benissimo e la resa è sempre bassa ma in salita, sul 13-14%, nettamente più alta rispetto alle settimane scorse, all'inizio per esempio era del 5-6% e a memoria non mi ricordo di aver visto una resa così bassa. Si è verificata una primavera ed un autunno piovose e le olive hanno assunto parecchia acqua - spiega Giuseppe Rebella, presidente del Frantoio Cooperativo di Quiliano - Però questa è un'annata eccezionale, finora pare sia una buona produzione dopo 3 anni molto scadenti soprattutto il 2023".
Nel frantoio CA.TI. di via Becchi nel comune quilianese composto da 250 soci l'attività è scattata da ottobre e probabilmente si andrà avanti fino a gennaio.
"Tra il mutamento climatico e il fatto che le persone hanno poco tempo e sono preoccupate del maltempo hanno iniziato a raccogliere molto presto, per questo la stagione si via via sempre più anticipando - ha proseguito Rebella - Non tanto a livello quantitativo ma a livello qualitativo l'olio è il migliore degli ultimi 10 anni, è di un livello elevato".
A Quiliano, così come nei frantoi di Celle e Varazze le persone sono in arrivo persino dal basso Piemonte per portare le proprie olive.
Nel frantoio di Varazze, dove il tempo nonostante i macchinari, sembra essersi fermato, ad esempio hanno persino ricevuto una chiamata da Domodossola.
"C'è stato un vero e proprio boom, da noi oltre ai varazzini arrivano dal genovesato e dal Piemonte. Al momento la resa è sul 14-15% ma non è da escludere che salga ora con dicembre" spiega il figlio del titolare del frantoio del Pero sulle alture varazzine Tomaso Delfino.
Le rese più alte pare invece si stiano riscontrando nel finalese con picchi persino intorno al 20-22. La spiegazione potrebbe essere legata alla qualità di olive presenti sul territorio (la taggiasca infatti rende molto di più. ndr).
"Bisognerebbe raccogliere le olive e frangerle nel giro di qualche giorno, se si lasciano seccare nelle cassette la resa aumenta ma si perde in qualità" ci ha spiegato il presidente del frantoio quilianese.
Al frantoio di Celle Ligure in via Sanda, nato nel 1911, uno tra i più antichi della Liguria con 400 soci, dopo un inizio con le rese al 7-8% si stanno attestando nella media con gli altri frantoi. Gestito dalla società cooperativa quest'anno sta facendo numeri da record con persino turni notturni di molitura.
Solo una mezza giornata di stop ha frenato l'attività del frantoio cellese che ha dovuto far fronte alla criticità legata allo smaltimento della sansa. Dopo una riunione con il vicepresidente regionale Alessandro Piana alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni di categoria e degli olivicoltori e il Comandante Provinciale dei Carabinieri Forestali, Colonello Franco Bonechi, è stata individuata una soluzione transitoria per risolvere la problematica, che coinvolge le aziende che operano nelle provincie di Imperia e di Savona.
E' stata infatti individuata una realtà sul territorio imperiese, in grado di occuparsi dello smaltimento della sansa, in attesa di una risoluzione definitiva. Questo consentirebbe ai frantoi di poter proseguire nell’attività produttiva, senza alcuna interruzione.