L'Uruguay ha un nuovo presidente, Yamandù Ramón Antonio Orsi, che non solo porta con sé un nuovo impegno politico, ma anche un forte legame con le sue radici italiane: è trisnipote di Giuseppe Orsi, originario di Osiglia.
La sua elezione segna un ulteriore capitolo nella lunga storia delle migrazioni italiane in Sud America, un fenomeno che ha avuto un impatto fondamentale nella formazione della società uruguaiana e in altri paesi, come l'Argentina.
Le storie di tanti emigranti dalla Val Bormida, come quella di Orsi, sono una testimonianza viva di questo profondo legame. Con lui, l'Uruguay ha oggi il terzo capo di stato di origini valligiane, dopo Thomas Berreta e Pepe Mujica. Tra il 1923 e il 1927, un altro savonese, José Serrato, ricoprì la carica; la sua famiglia proveniva da Giustenice.
L'esempio emblematico di questa emigrazione storica include anche Giusvalla, un paese che ha visto una significativa emigrazione verso l’Uruguay fin dalla fine dell’Ottocento.
Molti giusvallini si sono trasferiti in Sud America in cerca di opportunità, e oggi le tracce di quella migrazione sono visibili nelle tradizioni e nelle famiglie che prosperano o continuano a vivere nelle città uruguaiane. Dei circa 800 attualmente residenti a Giusvalla, più di 500 vivono all'estero, principalmente nell'Oriental del Plata.
La storia della famiglia Pizzorno-Persico rappresenta un esempio di questa tradizione migratoria. Biagio Lorenzo Giovanni Pizzorno Briano, nato a Giusvalla nel 1863, e Battistina Persico Laredo, originaria di Pontinvrea, sono tra i tanti giusvallesi che hanno deciso di trasferirsi in Sud America. Dopo essersi sposati nel 1886 a Pontinvrea, la coppia partì per il Río de la Plata, dove, Battistina diede alla luce tre figli: Santiago, Antoni e Maria.
Antoni Pizzorno, il secondogenito, divenne protagonista di una storia significativa nella comunità italiana in Uruguay. Fu il primo pompiere volontario di Montevideo, un segno dell’impegno e del contributo degli emigranti italiani alla vita sociale e culturale dell’Uruguay.