"Più il ministro Salvini limita il diritto allo sciopero, più sono le persone che si sono prenotate per venire in manifestazione: il ministro invece di fare la conta, deve capire i motivi per cui le persone incrociano le braccia". Si apre con queste parole la nota stampa firmata dalla Cgil Savona in vista dello Sciopero generale in programma venerdì 29 novembre.
"Salvini con la precettazione ancora una volta attacca il diritto di sciopero e non sa neppure contare, visto che questo è il primo sciopero generale proclamato dalla Cgil e dalla Uil nel 2024 - proseguono dalla Cgil savonese - E lo proclamiamo proprio per tutelare al meglio i diritti delle persone, che altrimenti non sono tutelati neanche dalle politiche del governo e del Ministro. È un attacco esplicito al diritto di sciopero e di manifestare e non è il primo da parte del ministro che dovrebbe ricordarsi che è ministro dei trasporti tutti i giorni, non solo quando c’è lo sciopero di Cgil e Uil: pensi a risolvere i problemi del trasporto italiano e delle infrastrutture, anche savonesi, dove Funivie, la rete ferroviaria, la rete stradale e il completamento dell'Aurelia Bis sono ferme e non avanzano di un millimetro da quando Salvini è ministro; anzi siamo al paradosso, dove le imprese non pagano neppure gli stipendi – vedi appunto Aurelia Bis - e i lavoratori sono in sciopero da giorni".
"Noi lo sciopero lo facciamo proprio perché vogliamo che si facciano degli investimenti seri - si legge nella nota - Una causa dello sciopero è proprio Salvini, visto che aveva promesso di modificare la Fornero e invece ha peggiorato la stessa legge mandando in pensione le persone dopo i 70 anni. Sarebbe molto utile per la politica nazionale, regionale e locale non contare il numero degli scioperi ma capire perché le persone arrivano a scioperare visto che chi sciopera rinuncia al proprio stipendio, in un Paese dove la gente fa fatica ad arrivare alla fine del mese".
"Anche da Savona saremo in centinaia alla Manifestazione di Genova, saremo in piazza per chiedere aumenti di stipendi e pensioni, per modificare la legge sulle pensioni, per una vera riforma fiscale, per investimenti nella sanità e nella scuola pubblica, per investimenti in politiche industriali, energetiche, ambientali, ma più in generale per risolvere i problemi delle persone e per dare quelle risposte che questo governo non sta dando, tanto meno il ministro per le cose di cui si deve occupare" concludono dalla Cgil Savona.