Eventi - 26 novembre 2024, 11:15

"A lati", la mostra fotografica di Marcello Campora

Le foto, in bianco e nero, non sono semplici ritratti ma emozioni autentiche, frutto di un rapporto profondo e personale

"A lati", la mostra fotografica di Marcello Campora

“A lati” è un reportage fotografico di Marcello Campora, realizzato con gli ospiti della cooperativa “Il Faggio”, che dal 1980 lavora con “soggetti portatori di handicap psichico” (1).

Le foto, in un magnifico bianco e nero, lasciano un ricordo indelebile perché non sono “ritratti” o “pose”, ma tracce di emozioni emerse da un rapporto quasi personale.

Un rapporto che può nascere solo da un’attenzione prolungata, che dura nel tempo, che ha una “durata” nel senso dato a questo termine da Peter Handke.

I volti che vediamo sono il “distillato” di questo processo e hanno il fascino delle foto di famiglia quando riapriamo l’album alcuni anni dopo.

Ognuno di loro allude a una biografia, ognuno è la sineddoche di una vita che vorresti conoscere, di cui vorresti sapere qualcosa di più.

Questo effetto è sicuramente un prodotto di un mezzo, la fotografia, che è per sua natura metonimico, ma è anche l’esito della scelta, intelligente, di non “descrivere” la vita quotidiana, le attività produttive o i momenti di socialità dei soggetti ritratti, ma di puntare l’obiettivo e tutto il lavoro sui volti e sui loro stati emotivi, cercando di ogni persona il momento in cui si rivelava per come era, senza schermi, senza corazze posturali, senza “difese”, come se la camera fosse uno specchio (2).

La maggior parte degli ospiti del Faggio, finite le superiori, è di fatto esclusa dal mondo della grande industria e del lavoro e, quindi, le attività della cooperativa diventano uno dei pochi momenti di socialità.

Raccontarli, dar loro un volto, far conoscere il loro mondo e gli stati d’animo – i più diversi – dei “soggetti portatori di handicap psichico” è quindi un’iniziativa fondamentale, specie in questo tempo volgare, in cui la fragilità viene irrisa, la povertà additata come “colpa”, e chi arriva per ultimo suscita disprezzo.

“A lati” ci restituisce in modo commovente l’umanità e la normalità dei “diversi” e zittisce in un sol colpo l’antropologia dei Vannacci (3) e di qualsiasi altro squadrista che cerchi di raccattare voti marcando ogni giorno “differenze” e additando ogni giorno altri “Nemici del Popolo”.

Se la sinistra avesse una vera politica culturale, che fosse qualcosa di più del “mettere patrocini” o dell’inchinarsi agli sponsor, farebbe di questa mostra un’occasione pubblica per tirare uno schiaffo all’intolleranza di Stato, che viene riversata su tutti noi da TG e ministeri. Ma occorrerebbe una passione scomparsa da tempo: voler fare opposizione.

  1. La mostra è in corso fino al 3 dicembre presso le sale espositive della Curia in piazza del Vescovado, a Savona 
  2. Tema evocato in uno dei bellissimi testi che accompagnano la mostra : “Il volto dell’altro” di Rosita Bormida. 
  3. https://www.avvenire.it/attualita/pagine/vannacci-classi-separate-per-i-disabili-presa-di-distanza-bipartisan

Mimmo Lombezzi

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