"Per fare un'ordinanza simile, il servizio di raccolta deve essere impeccabile e non lo è. Da circa un mese non metto più fuori il mastello dell'umido perché il passaggio saltava. È successo più volte e ho dovuto buttarlo nei cassonetti per non tenerlo maleodorante nel retro. Da lunedì lo rimetterò fuori, ma al primo passaggio che saltano, lo porto in Comune".
L’ordinanza del sindaco sul monitoraggio della raccolta porta a porta e il divieto per le utenze commerciali di conferire i rifiuti nei cassonetti ha scatenato le proteste di diversi commercianti. Tra queste, spicca quella di Maurizio Scaramuzza, consigliere comunale di opposizione e titolare di un’attività commerciale.
Le critiche, tuttavia, non arrivano solo da Scaramuzza. Altri commercianti e gestori di locali pubblici nella zona dell’Oltreletimbro seganalano un servizio non perfetto. "La plastica e il vetro vanno bene – spiega Mirko Rizzato della Caffetteria Santa Rita – ma per la carta e l’umido è successo che saltasse il ritiro ho dovuto buttarli nei cassonetti. Non potevo tenerli qui nel bar".
Criticità analoghe sono state segnalate dalla pizzeria Mondovì di corso Tardy e Benech e da un altro gestore della zona. "Mi è capitato di mettere fuori l’umido nell’orario indicato e di ritrovarmi il mastello pieno – racconta – anzi, ancora più pieno. Qualche padrone di cane ne ha approfittato per metterci dentro il sacchetto con le deiezioni del suo animale. E la multa devo prendermela io?".