"Il nuovo carcere è una nota dolente. All'ultima Conferenza permanente abbiamo risollevato la questione, come il caso è stato sollecitato dalla Procura e dall'Avvocatura".
Il nuovo carcere è una questione irrisolta su cui fa pressione la presidente del Tribunale Lorena Canaparo, come ha spiegato in occasione della presentazione della Giornata Europea della giustizia civile 2024. L'impegno è anche della Procura e dell'Ordine degli Avvocati ma, finora, senza risposte da parte del Ministero della Giustizia.
"Abbiamo mandato una nota al Ministero 15 giorni fa- ha spiegato la presidente dell'Ordine degli avvocati Vittoria Fiori - dopo quella inviata lo scorso anno - E' una nota dolentissima perché non riusciamo ad avere risposte a livello ministeriale. E' come se il problema non venisse affrontato".
"Savona è l'unica provincia d'Italia - come ha fatto notare Fabio Cardone, Presidente della Camera Civile - senza carcere. Una situazione che crea difficoltà non solo ai parenti dei reclusi, che devono spostarsi nelle altre case circondariali della regione, ma anche degli stessi carcerati, di avvocati e Procura".
La casa circondariale di Savona è stata chiusa nel gennaio del 2016, quando i detenuti erano stati trasferiti in altre carceri liguri o fuori regione. Nonostante le promesse dei governi che si sono susseguiti in questi anni non solo il carcere non è mai stato costruito, ma non è nemmeno stato identificato in modo ufficiale un luogo dove potrà essere realizzato.
Le possibili aree emerse in questi anni sono: a Cairo Montenotte la zona del Tecchio, un terreno in località Passeggeri e parte delle ex aree Marcella a Ferrania. A Cengio erano state individuate quattro zone: località Castellaro (in Belbo); l'area A2 (quella bonificata) ex ACNA, oggi ENI Rewind; località Vignali (tra Millesimo e Cengio) e Pian Rocchetta (tra Cengio e Saliceto).