Riceviamo e pubblichiamo questa lettera arrivata alla nostra redazione:
"L'articolo di Elena Romanato anticipa la lettera che avrei voluto scrivere in questi giorni. È ormai un mese che il semaforo di corso Mazzini è spento, con grave pericolo per chi deve attraversare la strada per salire sul Priamar. Personalmente, mi è capitato in almeno due occasioni di rischiare un investimento, e in almeno un caso ho assistito a un tamponamento tra auto, dovuto a un attraversamento di pedoni sulle strisce del defunto impianto semaforico".
"Da tempo ho interpellato direttamente l'assessore competente, che si è dimostrata sensibile, assicurandomi di aver sollecitato gli uffici per la risoluzione del problema. Ad oggi, però, non vi è ancora alcun risultato tangibile. Da quello che ho capito, si tratta di un problema che ha coinvolto il semaforo di via Corsi: per ripararlo, è stato "cannibalizzato" quello di corso Mazzini, ritenuto meno pericoloso perché solo pedonale".
"Nel frattempo, centinaia di persone hanno rischiato la vita per salire su uno dei luoghi più visitati di Savona. Vi sono stati numerosi eventi, tra cui un concerto serale e il Salone dello Studente, che ha coinvolto molti ragazzi delle scuole savonesi. Ogni domenica, un flusso ininterrotto di persone sale sul colle, sempre che riesca ad attraversare la strada".
"Mi chiedo come sia possibile che una città candidata a essere capitale della cultura non sia in grado di ripristinare in tempi accettabili un impianto semaforico, mettendo a rischio l'incolumità di cittadini e turisti. Esigo pertanto, come cittadino savonese, residente di corso Mazzini e frequentatore del Priamar, una rapida risoluzione del problema, diffidando l'amministrazione comunale dal mantenere una tale situazione di pericolo".
Mauro Brunetti