Sarà ricordata il prossimo mercoledì 20 novembre, nella Sala Caduti di Nassirya del Palazzo della Provincia, dalle ore 14:30 alle 19:30, la figura di Giancarlo Onnis, con un convegno dedicata all'impegno portato avanti negli anni e durante il quale sarà presentato il progetto a lui dedicato e l’associazione “Cammino G. Onnis” odv.
Il progetto prevede la creazione di un percorso escursionistico ad anello con molteplici valenze (geologica, botanica, storica, naturalistica, archeologica e culturale) che partirà dal Campus Universitario di Legino, a Savona, e si estenderà fino a Cadibona, includendo luoghi di rilevanza storica e naturalistica come il rifugio antiaereo della strage del 1944, il forte Madonna degli Angeli, e l'antica miniera di carbone di Cadibona.
Intento del progetto è quello di valorizzare l’entroterra savonese, coinvolgendo attivamente enti pubblici e privati, tra cui i Comuni di Savona e Quiliano, Legambiente, l’Istituto storico della Resistenza, Arci, Acli, Cai e Libera. Grazie a questa sinergia, punta a sensibilizzare il territorio sull'importanza dell’ambiente e a promuovere azioni concrete di sostenibilità e educazione ambientale rivolte alle nuove generazioni.
Giancarlo Onnis, storico attivista di Legambiente e fondatore del Labter di Savona nel 2000, un punto di riferimento per l’educazione ambientale a livello provinciale e regionale oltre che pioniere di progetti di mobilità sostenibile (come pedibus e bikesharing), ha dedicato oltre dieci anni ad esso.
Fino alla sua scomparsa nel 2019, Onnis ha lavorato per una rete di iniziative che promuovessero la responsabilità ecologica e sociale. Con il progetto del Sentiero Onnis, si intende mantenere vivo il suo messaggio di “coscienza del limite” e solidarietà intergenerazionale.
“Vogliamo così ricordare Giancarlo - spiegano dall'associazione che porta il suo nome - Impegno civile per la pace, bibliotecario e ricercatore all’istituto storico della Resistenza. Ha partecipato alla fondazione di numerose esperienze come, ad esempio, la bottega della solidarietà. Non ha mai voluto essere considerato come 'un esperto di ambiente' ma un facilitatore, per diffondere la coscienza del limite ed il valore della solidarietà di specie, come assunzione individuale e collettiva di responsabilità verso le generazioni future”.