La storica residenza romana di Sandro Pertini, situata in piazza Trevi 86 nel cuore di Roma, diventerà un centro culturale e di ricerca dedicato alla memoria del presidente partigiano e della moglie Carla Voltolina. Con un'inaugurazione programmata per il 2025, l'iniziativa è promossa dagli Stati Generali del Patrimonio Italiano (SGPI), ente del Terzo Settore, che intende restituire alla collettività questo luogo simbolico della vita pubblica e privata di Pertini.
Il progetto per la trasformazione della residenza, concesso dal Comune di Roma all'SGPI tramite una delibera approvata il 7 novembre, prevede la creazione di una sede per l’iniziativa “Le Città Presidenziali”. Questo itinerario culturale, storico e turistico vuole valorizzare i luoghi legati alle figure dei presidenti della Repubblica Italiana. Nei circa 100 metri quadri della casa saranno ospitati spazi funzionali, tra cui una biblioteca specializzata sulle vite dei presidenti italiani, una sala lauree dedicata a Sandro Pertini e una sala per eventi intitolata a Carla Voltolina, destinata a conferenze, mostre e presentazioni letterarie.
Ivan Drogo Inglese, presidente degli Stati Generali del Patrimonio Italiano, ha sottolineato l'importanza di mantenere un utilizzo pubblico e culturale dell'appartamento, considerato un bene prezioso non solo per il suo valore storico, ma anche per il rispetto della volontà espressa da Carla Voltolina. "La vedova Pertini non voleva che la casa divenisse uno spioncino sulla vita familiare dei Pertini. Il nostro progetto è improntato alla divulgazione culturale e alla promozione dell'educazione civica," ha dichiarato Drogo Inglese, evidenziando come il Comune abbia resistito negli anni a numerosi tentativi di sfruttamento commerciale dello spazio.
Sandro Pertini, Medaglia d’Oro al Valor Militare e presidente della Repubblica dal 1978 al 1985, scelse di vivere con la moglie in questa “mansarda” al quinto piano di Palazzo Castellani, rinunciando agli appartamenti del Quirinale. Lì trascorse i suoi ultimi anni fino alla morte nel 1990, mentre Carla Voltolina vi abitò fino al 2005. Dopo la sua scomparsa, la casa rimase vuota e priva di arredi, in seguito trasferiti nel museo Pertini di Stella, in provincia di Savona. Nel 2011 l’immobile fu ceduto al Comune di Roma dalla Fondazione Pertini e oggi, con l'iniziativa dell'SGPI, sta per essere restituito alla collettività.
Chiusa da quasi 19 anni, la casa richiede un’importante opera di ristrutturazione, con interventi sugli impianti e sugli infissi. Drogo Inglese ha confermato che l'SGPI si farà carico dell'intero investimento senza oneri per il Comune. “L’obiettivo è di completare tutto entro il 2025,” ha aggiunto, auspicando che, una volta ottenuti i permessi, i lavori possano iniziare al più presto.
L'assegnazione della casa a fini culturali è il culmine di un percorso avviato nel marzo 2022 con una mozione di indirizzo della consigliera Antonella Melito del Partito Democratico, votata all'unanimità in aula e che impegnava la giunta Gualtieri a trasformare la casa in un museo e “casa della memoria”.
Drogo Inglese ha espresso il desiderio di esporre, in occasione dell’apertura, il quadro di un pastore che Pertini teneva sopra il suo letto, ora conservato nella casa natale di Stella.