Politica - 29 ottobre 2024, 09:32

Il crollo del Movimento 5Stelle e della Lega rispetto alle regionali del 2020

I due partiti non riescono più a convincere gli elettori come alle elezioni per la Regione di quattro anni fa, disperdendo un patrimonio di voti

Il crollo del Movimento 5Stelle e della Lega rispetto alle regionali del 2020

"Quando sono entrata nel Movimento era un bambino piccolo che è cresciuto e per crescere bisogna cambiare". Ma il cambiamento è stato una "decrescita" che nel Savonese si è portato via oltre il 3% dei voti rispetto alle ultime regionali.

La crescita auspicata pochi giorni fa in Sala Rossa dalla capolista del Movimento 5Stelle in provincia Stefania Scarone, non c'è stata. C'è stato invece il passo indietro che ha visto il partito di Conte passare dal 7,2% delle Europee al 3,99% di queste regionali.

Regionali convulse e agitate per i pentastellati, divisi tra "la vecchia guardia" ancora vicina a Grillo e i fedeli di Giuseppe Conte. I contrasti all'interno del partito savonese erano iniziati già nella fase preparatoria della campagna elettorale, quando la scelta del candidato presidente era ricaduta su Andrea Orlando, con il passo indietro del parlamentare Pirondini. e il fatto di aver lasciato fuori dalle liste alcuni militanti storici e molto conosciuti sul territorio come Manuel Meles.

Se chiedere il veto su Renzi non ha intaccato i voti dei pentastellati, ha invece avuto il suo peso lo scontro, a tre giorni dal voto, tra Grillo e Conte, con l'annuncio di quest'ultimo del mancato rinnovo del contratto di consulenza a Grillo. Il fondatore del Movimento ha lanciato il suo anatema del "diritto all'estinzione" del Movimento da lui stesso fondato. 

Anche la Lega è in sofferenza e nel Savonese porta a casa il 9, 56%. Alle regionali del 2020 aveva preso il 22,4% (e l'11,11% alle europee dello scorso giugno). Il partito del Carroccio resta schiacciato sotto il peso di Fratelli d'Italia e la lista civica di Bucci Vince Liguria degli ex "totiani", pagando divisioni a livello nazionale sempre più spostata a destra nella speranza di erodere consensi a Fratelli d'Italia (molti leghisti non hanno gradito la candidatura di Vannacci alle Europee che aveva poi annunciato un suo partito per fare poi un passo indietro). Ma anche per la Lega, sul territorio, ci sono difficoltà. Le divisioni all'interno del partito, soprattutto nel levante savonese, si sono fatte sentire e nell'ultimo periodo hanno visto fuoriusciti come Massimo Arecco e Renato Giusto, poi confluiti in Fratelli d'Italia o l'ex consigliere regionale Brunello Brunetto e più recentemente l'ex senatore Guido Bonino, una delle anime storiche della "vecchia" Lega.

Elena Romanato

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