Politica - 25 ottobre 2024, 21:47

Tutto il campo largo sul palco a sostegno di Orlando. Elly Schlein: “Questa è la volta buona”

Al Politeama Genovese, stracolmo, parlano anche Bonelli, Fratoianni, Calenda e Bonetti. Conte: “Il Modello Genova lo abbiamo fatto noi, diciamo sì alle infrastrutture che servono”

Tutto il campo largo sul palco a sostegno di Orlando. Elly Schlein: “Questa è la volta buona”

I leader del centro sinistra a sostegno della candidatura a presidente della Regione di Andrea Orlando si sono ritrovati questo pomeriggio all’interno di un Teatro Politeama affollato in ogni posto per la chiusura della campagna elettorale.
Un’ovazione ha accolto l’arrivo in sala della leader del Partito Democratico Elly Schlein mentre in tanti non hanno potuto prendere parte al comizio e sono stati costretti a rimanere fuori.



Conte: “Con Orlando si cancella il sistema marcio che ha governato fin qui”
Sono stato qui anche nei giorni scorsi - ha esordito il leader del movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte - ho girato la Liguria in lungo in largo, mi sono fermato a parlare con tanti. Ho constatato con mano in che condizioni disastrate è la sanità. Deve essere la priorità di questa regione. Al Villa Scassi due giorni di attesa con medici, infermieri e personale che fa turni stressanti; il Sant’Andrea è a pezzi, in Valbormida non c’è un presidio pediatrico”.
L’elenco che l’ex presidente del Consiglio fa è lungo: trasporti, parchi, necessità espresse a gran voce che non sono state prese in considerazione: “Ci sono parchi naturali che non hanno mai richiamato l’attenzione di chi ha governato fino qui la regione”.
La classe dirigente uscente - ha continuato - non ha ascoltato queste voci ma ha ascoltato quelle di qualche amico imprenditore, incontrato su qualche salotto, su qualche yacht”. Poi l’affondo a Matteo Salvini: “Poco fa un’agenzia ha lanciato il messaggio di Salvini: ‘Non abbiamo nulla da cancellare nel sistema Toti’. Quel sistema è marcio, è da cancellare”. L’ex premier si è poi rivolto direttamente a Bucci: “Si vanta del Modello Genova, ma chi ha fatto il Modello Genova? Chi ha messo i miliardi? Noi del Movimento Cinque Stelle. Elettrificazione, nodo ferroviario, ribaltamento Fincantieri e tanti altri progetti, noi diciamo tanti si alle infrastrutture che servono, che sono utili. Tajani ha detto una cosa indegna. ‘Se ci fosse stata la Gronda non sarebbe crollato il Ponte Morandi. Tajani, il crollo del ponte è dovuto ad autostrade che non ha effettuato la manutenzione, Basta proteggere gli amichetti”.
Diremo tanti sì, li diremo con Andrea Orlando perché meritate una politica migliore. Una costante attenzione, noi saremo sempre con voi e non distrarremo le nostre forze per amici e amichetti, parenti e familiari. Ci siamo e ricordiamoci che se si vuole far politica per i cittadini, ci vuole un sano senso civico concreto, pragmatico. Quello che loro non dimostrano. Forza Andrea”.

Bonelli (AVS): “Bisogna far valere il tema dell’interesse pubblico”
Anche Angelo Bonelli è salito sul palco per Andrea Orlando: “Andrea sta mettendo coraggio e passione in questa campagna elettorale. Dobbiamo mandare a casa un sistema affaristico.  Il punto non è la gogna mediatica, ma il giudizio politico. Quando fai le gare e sai già chi vince non stai facendo valere il tema dell’interesse pubblico”.
Ancora: “La più grande infrastruttura che possiamo fare in questo paese è la messa in sicurezza del territorio. L’altra grande infrastruttura è il trasporto pubblico. Abbiamo un ministro dei Trasporti che si chiama Salvini e che di fronte al disastro del trasporto ferroviario di questo paese, al di là del chiodo, chiede sacrifici nella manovra economica che sono drammatici. Ancora tagli lineari ai servizi sociali, e penso a famiglie che hanno malati di malattie neurodegenerative che saranno ancora più abbandonati”.
Poi l’appello alla pace perché la Liguria deve essere una regione di pace: “Con il riarmo stiamo andando in una direzione pessima”.


Fratoianni (SI): “Esse contro questa destra è un formidabile programma politico”
Il leader di Sinistra Italiana, nel corso del suo intervento, non ha mancato ricordare che "la destra, quando deve denigrarci, usa sempre lo stesso argomento, ‘noi siamo quelli del fare'. Salvini poco fa ha detto che se vince Bucci potrò continuare a fare il ministro bene. Se vince Orlando no perché ferma le opere, lui che ha fermato tutto con un chiodo”.
Vorrei fare una proposta - ha proseguito - : usciamo dalla sindrome dell’imbarazzo. Essere contro questa destra è un formidabile programma politico. Non dobbiamo vergognarci. Noi  siamo contro il vostro programma perché siamo contro lo sfruttamento. Avete affossato la nostra proposta sul salario minimo legale. Sono contento di sostenere Andrea Orlando che ha già detto una cosa che molti sindaci e sindache stanno facendo: ogni appalto fatto coi soldi pubblici deve avere il salario che non deve andare sotto i nove euro”.
Fratoianni ha poi voluto ribadire l’assoluta necessità di politiche capaci di aiutare i giovani e le giovani che stanno vivendo condizioni di ansia e fragilità legate anche al cambiamento climatico e alle guerre, sempre più vicine ai confini nazionali: “Per noi la dignità di uomini e donne sta al centro. Basta con la guerra. Noi continuiamo a dirci antifascisti”.

Calenda (Azione): “Noi non siamo con Bucci. Orlando più bravo e più serio”
Carlo Calenda, leader di Azione, si è collegato da Padova dove si trovava per impegni precedentemente presi: “È doveroso essere qua per due ragioni. Andrea ha fatto una campagna elettorale con questioni rilevanti per i cittadini. La seconda ragione è che mi sono rotto le scatole di Bucci. Ieri ha detto che Azione sta con lui. No Azione non sta con te!”.
Non è solo la sanità che è un disastro, ma le cose di cui nessuno si è preso cura - ha proseguito Calenda - Da liberale, da partito di Centro avevo un’idea di Bucci ma quello che hp visto in questa campagna elettorale non mi è piaciuto per niente. Ha fatto una campagna populista. Da liberali siamo qua con piena convinzione.  Andrea è più brano, è più serio. Questa è una grande lezione”. 

Elena Bonetti, vicesegretaria di Azione: “La domanda è se è possibile tornare a fare politica con il solo e unico scopo di fare il bene per la Liguria e di farlo anche per bene? Per noi la risposta è si e per questo siamo qui con tutte e tutti voi per sostenere Andrea Orlando come presidente di questa regione. Per essere davvero riformisti, bisogna avere il coraggio di rimettere al centro della propria azione politica le persone e la loro vita e non si possono accettare compromessi a ribasso. Non si può acetare il linguaggio d’odio, offensivo che abbiamo sentito in questi giorni. Elly merita il nostro abbraccio per le offese che ha ricevuto e che tutte noi donne abbiamo ricevuto.
Non ci si volta davanti alle famiglie che aspettano mesi, anni, per le cure delle famiglie disabili. La sanità è al collasso in questa regione, e nell’intero paese. Vogliamo cambiare le cose: scuola sanità infrastrutture. La Liguria deve tornare a crescere. Andrea Orlando questo lavoro lo sa fare. Questa è l’occasione di voltare pagina e scegliere un governo e un presidente che sia come loro: per bene”.

Elly Schlein: “Felice di essere qui. Questa volta la Liguria cambia”
“Le battaglie più belle sono quelle che facciamo insieme” ha a detto la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein salendo sul palco del Politeama. "Sono felice delle nostre bandiere che sventolano e perché dal clima che sento, dalla carica, questa è la volta buona. Questa volta la Liguria cambia”.
Schlein ha continuato: “Ogni forza di questa coalizione porta il suo valore aggiunto. Abbiamo costruito un progetto di cambiamento concreto che parla dei bisogni delle persone, quello che abbiamo raccolto dalle persone con l’ascolto, la destra ha dimenticato, nono ascolta nessuno”.
La leader del Pd ha poi voluto ringraziare Orlando per la “generosità con cui ha messo la sua storia a servizio della sua gente e della sua regione. È una persona per bene, ha sempre messo avanti l’interesse collettivo a qualsiasi altro interessa. La Liguria deve essere governata nell’interesse di tutti, non di pochi e non certo di Toti. Si scrive Bucci e si legge Toti. Bucci rivendica la continuità”.
Poi l’affondo alla premier Giorgia Meloni: “Siccome ha detto che ci regalerà una calcolatrice, noi la ringraziamo per questa calcolatrice, ma vorrei darle alcuni numeri io, e chiederle se si è resa conto di essere la Premier che sostiene Bucci dopo che per nove anni questa regione hanno fatto sì che in questa città c’è chi aspetta 430 giorni per una colonscopia programmata. 430 lo sa mettere nella sua calcolatrice? Questa destra vuole una sanità a misura del portafoglio: se hai soldi salti la lista d’attesa e vai dal privato; se i soldi non li hai stai rinunciando a curarti. Quindi su quella calcolatrice può mettere i 4 milioni e mezzo di italiani e italiane che hanno rinunciato a curarsi, noi non lo accettiamo, nel nome di una donna straordinaria come Tina Anselmi. e siccome la sanità del futuro è la sanità di territorio, a proposito di numeri, vorrei chiederle se è consapevole che la destra qui al governo negli ultimi anni, doveva costruire 31 case della comunità, e ne ha costruita una sola… ci sta nella sua calcolatrice?”.


Non sono mancati poi i riferimenti alla necessità di ascoltare le parole dei giovani, “voce che la destra reprime con la forza”; sulle scuole di tutti e tutte come sancito dall’Articolo 3 della Costituzione che ribadisce l’uguaglianza”.
Parlano tanto di famiglia tradizionale ma i fatti dicono che nessuno di loro ce l’ha. Le famiglie sono tante, plurali e vanno difese tutte".
Ancora: “La differenza qui non la faccio io, non noi, la fate voi che in questa regione ci vivete tutti i giorni, conoscete paure, speranze, problemi. Tanto ancora si può fare in queste ultime ore. Non possiamo lasciare Andrea da solo, anche i candidati e le candiate, prendete le vostre rubriche, chiamate e convincente perché il voto fa la differenza, eccome. Noi abbiamo al governo la prima presidente del Consiglio donna ma sa benissimo cosa accade in Liguria quanto tagli sanità, pensioni, sociale. Accade che il carico di cura rimane sulle spalle delle famiglie e dentro le famiglie sulle spalle delle donne, non accettiamolo, ribelliamoci con voti. Così le donne rimangono indietro.Il contributo delle donne non si misura in base al numero dei figli che fanno. Costituzione Antifascista. Ci hanno giurato sopra e non si riesce a dire. Viva l’Italia antifascista".

Isabella Rizzitano

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