Un'industria sostenibile per garantire sviluppo e una nuova occupazione. Sono i punti posti da Stefania Scarone, candidata dei 5Stelle alle regionali.
"La Liguria è una regione meravigliosa- dice Scarone - capace di attrarre turisti ogni anno grazie ai suoi paesaggi mozzafiato. Tuttavia, basare l’intera economia solo sul turismo è una visione limitata. Le sfide globali, come la crisi climatica, la pandemia e la concorrenza internazionale, ci hanno mostrato quanto sia rischioso affidarsi a un unico settore. È tempo che la Liguria allarghi i propri orizzonti e punti a una reindustrializzazione sostenibile, capace di garantire nuovi posti di lavoro e un’economia più equilibrata e resistente".
"Un chiaro esempio della necessità di diversificazione - prosegue Scarone - è rappresentato dal savonese, in particolare la Val Bormida. Un tempo fulcro dell’industria ligure, questa zona ha subito un progressivo declino economico, con la chiusura di impianti e un conseguente aumento della disoccupazione. Oggi, la Val Bormida conta circa 2 milioni di metri quadrati di aree industriali abbandonate: una risorsa preziosa che potrebbe rilanciare l’economia, ma che richiede un piano strategico di riqualificazione per essere sfruttata al meglio. La Liguria ha bisogno di attività industriali e manifatturiere avanzate e rispettose dell’ambiente. Investire in strutture obsolete, come inceneritori o centrali a carbone, sarebbe una scelta arretrata, in contrasto con le opportunità offerte dai settori innovativi della transizione ecologica, delle energie rinnovabili e dell’economia circolare".
"È fondamentale, inoltre- aggiunge Scarone -che l’energia prodotta da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico e l’eolico, sia utilizzata localmente, sia nelle industrie che nelle comunità, favorendo la creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), con particolare attenzione alle fasce di reddito più basse. Per un futuro prospero e sostenibile della Liguria, serve un piano di reindustrializzazione che non si limiti a riattivare attività produttive, ma che promuova settori innovativi come le energie verdi, l’idrogeno, l’economia circolare e le tecnologie pulite. Ciò è cruciale per creare occupazione qualificata e minimizzare l’impatto ambientale".
"La Val Bormida, con i suoi spazi disponibili e la posizione strategica- aggiunge la candidata 5 Stelle - potrebbe diventare un polo di eccellenza per l’innovazione energetica. La crescita industriale, inoltre, richiede infrastrutture adeguate, pensate e progettate con il coinvolgimento delle comunità locali. I cittadini devono avere voce in capitolo su opere pubbliche che rispettino l’ambiente, il paesaggio e la qualità della vita. La connessione tra la Val Bormida e la Pianura Padana, ad esempio, potrebbe essere potenziata attraverso un miglioramento della linea ferroviaria Savona-Torino, evitando il ricorso a nuove autostrade come la Carcare-Predosa o la Ceva-Albenga. Non servono grandi opere, ma piuttosto interventi mirati per migliorare le strade esistenti, collegare meglio i comuni e ottimizzare la logistica per attrarre investimenti. Un aspetto fondamentale della reindustrializzazione è offrire ai giovani liguri, soprattutto ai laureati, opportunità lavorative qualificate".
E conclude: "Troppi talenti sono costretti a lasciare la regione per trovare lavoro altrove. Creare poli industriali tecnologicamente avanzati invertirebbe questa tendenza, favorendo impieghi nella ricerca, nello sviluppo e nella produzione sostenibile. Il turismo resta un settore chiave, ma non può essere l’unico motore economico della Liguria. Le aree interne, come la Val Bormida, rappresentano un potenziale enorme e spesso trascurato. Scommettere su una reindustrializzazione rispettosa dell’ambiente non solo creerebbe occupazione, ma rafforzerebbe anche l’economia regionale, rendendola più stabile e pronta ad affrontare le sfide future. Io sono pronta ad affrontare queste sfide, mi serve il vostro aiuto per farlo, domenica e Lunedi potete darmi la vostra fiducia recandovi a votare".