“Dobbiamo lavorare, tutti insieme, per fare rimanere in Liguria le future generazioni, con una rete di servizi, dalla costa all’entroterra, che aiuti i genitori a crescere i figli in modo migliore, e che consenta loro di continuare a vivere qui anche dopo avere finito gli studi”.
Jan Casella (AVS) lancia una serie di proposte per bloccare l’emigrazione e favorire la crescita demografica in Liguria.“La provincia di Savona è quella con l’età anagrafica più alta d’Italia. Se nella nostra terra ci sono molte condizioni per vivere più a lungo che altrove, ci sono altrettanti limiti per riuscire a trattenere sul territorio i suoi figli. Dal confronto coi cittadini, sono emerse diverse priorità in base alle fasce d’età. Per soddisfare queste esigenze, abbiamo elaborato alcune proposte in base alle differenti fasce d’età”, esordisce Casella.
“In primo luogo, va garantito alle madri il diritto di partorire in sicurezza. In questo senso, è fondamentale riaprire un punto nascite nel ponente savonese e tutte le altre funzioni legate alla gravidanza e alla natalità, a partire dal pronto soccorso infantile. Nella fase precedente e successiva al parto, devono essere attivati percorsi di preparazione e assistenza per le madri, in una fase di vita che spesso comporta cambiamenti inattesi e per cui la sanità pubblica è stata finora impreparata, salvo rare eccezioni”, spiega il candidato di AVS.
“Va incrementata la rete degli asili nido, delle scuole materne ed elementari, soprattutto nei piccoli comuni, minacciati dallo spopolamento. Chiederemo alla nuova giunta regionale di investire le somme necessarie per assicurare posti negli asili nido per tutti i residenti. I lavoratori del turismo e del commercio devono disporre di asili nido e servizi per l’infanzia, come i campi estivi, per 365 giorni all’anno. L’assistenza alle famiglie deve adattarsi alle nuove forme di lavoro, che hanno un calendario più esteso rispetto al passato”, sottolinea Casella.
“È cruciale la difesa dei poli universitari, evitando la chiusura dei corsi e innalzando il livello dell’offerta formativa. Per chi si trova alla prima esperienza lavorativa, appoggiamo la proposta di innalzare a 800 euro l’indennità per il tirocinio”, afferma il candidato di AVS.
E prosegue: “Ci rifiutiamo di credere che la vita di una persona debba dividersi solo tra studio e lavoro. C’è bisogno di investimenti sostanziosi per garantire ai giovani di trascorrere il tempo libero in luoghi stimolanti e protetti, lontani dai rischi di cui è disseminata l’adolescenza e la giovinezza, tra cui bullismo, abuso di sostanze, ludopatia. Nella nostra Liguria ideale, ci dovrebbe essere un centro giovanile in ogni paese: un punto di ritrovo dove incontrarsi, socializzare, giocare, esprimere le proprie passioni e scoprire le proprie vocazioni. Capiamo che sia un obiettivo ambizioso, ma è il traguardo a cui dobbiamo tendere. In questo campo, nel ponente savonese ci è sembrato un esempio da seguire quello dello Yepp nell’ex cinema Astor che, pur con molte difficoltà legate alla carenza di fondi, riesce ad aprire quotidianamente una sala prove musicali, una sala di registrazione, uno spazio polivalente e, a breve, concluderà l’allestimento di un’aula multimediale”.
Secondo Casella, “la rete dell’associazionismo sportivo va sostenuta con un’ampia gamma di investimenti, mirata soprattutto alla manutenzione degli impianti esistenti. Lo sport, svolto in gioventù, è una scuola di vita che ogni persona si porta dietro anche in età adulta. Bisogna rendere la vita più facile, in tutti i modi, ai volontari che quotidianamente dedicano il loro tempo libero ad allenare i ragazzi”.
Il capitolo finale è dedicato all’agricoltura. “In questo settore, è urgente favorire il ricambio generazionale, senza il quale il settore rischia l’estinzione, soprattutto nelle zone più distanti dalla costa. Se sparisce la cura della terra, rischiamo di essere travolti da almeno tre emergenze. Quella occupazionale ed economica, per la chiusura delle azienda. Quella sociale, per il conseguente abbandono dei paesi collinari. Quella ambientale, perché la manutenzione dei terreni nell’entroterra resta la principale misura per la difesa del suolo dagli eventi alluvionali. Per questi motivi, chiederemo la totale decontribuzione e detassazione per le attività agricole e zootecniche gestite da persone con meno di 40 anni, in tutto l’entroterra ligure”, è la proposta di Casella.