Franco Bologna, ex sindaco di Carcare e attuale consigliere comunale di minoranza e coordinatore di Forza Italia, può tirare un sospiro di sollievo. La Corte di Cassazione ha annullato la condanna di primo e secondo grado che lo aveva sanzionato con 2.500 euro per un’ordinanza considerata discriminatoria.
La vicenda risale al 2016, quando, di lì a poco, sarebbero dovuti arrivare a Carcare circa cinquanta migranti, inviati dalla Prefettura e destinati a essere sistemati in appartamenti sopra il centro commerciale, gestiti da una cooperativa piemontese e situati accanto all'asilo nido, ad altri alloggi e uffici.
Tale situazione generò forte preoccupazione nella comunità valbormidese, soprattutto di coloro che gravitano in quella zona, poiché i migranti provenivano da aree africane con focolai di scabbia e altre malattie respiratorie.
In risposta a queste preoccupazioni, Bologna emise un’ordinanza urgente, richiedendo che i migranti fossero sottoposti a controlli sanitari prima della loro sistemazione. Questo provvedimento, però, fu considerato discriminatorio, portando alla condanna iniziale di Bologna nei vari gradi di giudizio.
"Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto", commenta Bologna. "Questa situazione si è prolungata per otto anni e, a partire dal 2016, è stata strumentalizzata come una posizione razzista, cosa che da parte mia non è mai stata vera. Sono contento che sia stata fatta chiarezza".
"Era un periodo in cui, in altri paesi del savonese che ospitavano migranti, erano stati riscontrati casi di scabbia e malattie respiratorie. Il mio provvedimento chiedeva semplicemente che chi arrivasse da zone a rischio presentasse un certificato di buona salute".
"Desidero ringraziare gli avvocati Massimo Badella e Amedeo Caratti per il loro lavoro eccezionale e straordinario, che ha messo in luce la vera sostanza dell’ordinanza", conclude Bologna.