Politica - 17 ottobre 2024, 12:15

Simonetti (Avs): "L'emergenza alluvioni del savonese deve essere affrontata"

“Nelle zone rosse dove i fiumi stanno esondando la giunta Toti voleva costruire nuove case. Abbiamo bisogno di una politica diversa”

Simonetti (Avs): "L'emergenza alluvioni del savonese deve essere affrontata"

"A partire dalla mattina di ieri le piogge intense hanno fatto esondare i fiumi e causato frane. La ferrovia è stata interrotta a Pietra Ligure, due voli per Genova sono stati dirottati. Un disastro, l’ennesimo, prevedibile. Le conseguenze di un rischio idrogeologico conosciuto e mappato. Ma invece di intraprendere azioni di contenimento del rischio, la destra ligure ha trascorso gli anni di mandato a tentare di approvare un regolamento che permettesse di costruire nelle zone rosse". Cosi commenta Simona Simonetti, portavoce di Europa Verde Liguria e capolista per Avs nella provincia di Savona alle prossime regionali.

"Le esondazioni sono arrivate nelle zone rosse, ben note e mappate dalla provincia. Zone che un tempo avevano un rischio di esondazione ogni 50 anni, ma che a causa dell’emergenza climatica causata dall’attività umana stanno diventando sempre più frequenti. Gli eventi climatici estremi, come le piogge torrenziali che stanno colpendo la Liguria in questi giorni, stanno diventando sempre più frequenti, ed una Regione ad alto rischio idrogeologico come la Liguria deve fare i conti con questa nuova realtà. Il rischio è noto, le azioni per ridurlo anche. La vera riduzione del rischio idraulico passa per la restituzione dello spazio ai corsi d’acqua con una sezione più ampia che riduca l’altezza idrometrica, la velocità dell’acqua, l’erosione e i costi di manutenzione". 

"Le azioni messe in pratica dalla giunta Toti sono state l’esatto opposto. Durante il suo mandato la giunta Toti ha elaborato un regolamento, al momento sospeso anche grazie all’impegno di AVS in parlamento, che permetterà nuove costruzioni in fascia di inondabilità A (P3, zone rosse) purché siano basse l’altezza d’acqua e la velocità della corrente (basandosi su dati pluviometrici riferiti a serie storiche limitate al 1994)", aggiunge.

"Il regolamento portato avanti dalla giunta Toti è esemplificativo del negazionismo climatico che caratterizza la destra di questa regione. Per approvare il regolamento, hanno fatto riferimento a dati pluviometrici di 30 anni fa. Ma negli ultimi trent’anni le condizioni climatiche sono cambiate drasticamente, e continuare la corsa al cemento senza tenere conto di questo dato è da incoscienti. I costruttori potrebbero anche trarne un guadagno, ma in queste case dovrebbero andare a vivere famiglie a cui è stato detto che sarebbero state al sicuro, e che rischiano di ritrovarsi sotto il fango".

"Di fatto il piano di Toti propone di liberalizzare in queste zone ad alto rischio idrogeologico aumenti di volumetrie fino al 20% e aumenti del carico insediativo fino a 10 persone. Sotto questi limiti tutto sarà permesso. Per i manufatti temporanei, anche al di là di questi limiti. Avs si impegnerà da subito per ritirare questo regolamento e approvare una legge contro il consumo di suolo.  Su un suolo urbanizzato l’acqua circolante in superfice (principale causa di vittime e danni) arriva fino al 75%, mentre su un suolo a prato o bosco si riduce al 10%2. 

"La cementificazione selvaggia e progressiva combinata con l’emergenza climatica generano le alluvioni che travolgono le nostre case, le attività produttive e divorano enormi risorse nell’affrontare l’emergenza - conclude la Simonetti - Abbiamo bisogno di cura del territorio e di una vera riduzione del rischio idraulico". 

IPE

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