Il processo per la bancarotta di Ata, società controllata dal Comune, si accende di una nuova polemica, legata al fatto che tra gli avvocati difensori dell'ex consulente amministrativo di Ata, Giancarlo Zanini, con l'avvocato Andrea Scella, ci sia anche Alberto Russo, fratello del sindaco e nello stesso studio legale.
"Dal punto di vista tecnico-formale è tutto nella regola, ma dal punto di vista politico lo ritengo inopportuno – spiega Massimo Arecco di Fratelli d'Italia – e trovo altrettanto inopportuno che il sindaco non si sia costituito parte civile nel processo. Una decisione sbagliata".
La replica di Palazzo Sisto arriva da Barbara Pasquali con delega agli affari legali. "La costituzione di parte civile del Comune nel procedimento penale non era ammissibile e su questo è già stato risposto, peraltro più volte, in Consiglio Comunale al consigliere Arecco che ha interpellato sul tema – risponde l'assessore Pasquali – ma, evidentemente, non si ricorda. Ciò non vuol dire che ATA non debba perseguire ogni azione a propria tutela a fini risarcitori, cosa che, peraltro, sta già facendo. Sul fatto, poi, della difesa tecnica da parte del fratello del sindaco, nulla c’entra con la questione, la trovo un’illazione pretestuosa. Capisco che siamo in campagna elettorale, ma c’è un limite a tutto".