Nella serata che dal Teatro della Gioventù di Genova organizzata dalla Lega ha portato la "benedizione" (non l'investitura ormai nota da tempo) da parte del Ministro Matteo Salvini alla candidatura di Marco Bucci alla guida di Regione Liguria, non potevano che essere le infrastrutture il tema fondante.
Non solo quelle della rete viaria, di tutto l'arco regionale, Ponente compreso. A fare capolino nei discorsi e nei programmi della coalizione rappresentata dal suo massimo esponente, è stata anche l'infrastruttura energetica più discussa del savonese e non solo: il rigassificatore che nel 2026 dovrebbe giungere al largo di Savona-Vado.
"Io sono convinto che questo rigassificatore si farà a Piombino, perché è lì il posto migliore per farlo". Si è lasciato andare così Bucci interpellato sull'argomento spinoso su cui qualche segnale di cambio di rotta in questi mesi era arrivato, post decadenza di Toti da presidente e commissario dell'opera. E proprio dalle fila della Lega, con un presidente facente funzione Alessandro Piana che mesi fa aveva ricevuto i sindaci del comprensorio invitando il Governo all'ascolto di esso.
Ora arriva uno sbilanciamento che scopre qualche carta in più anche in quelle che sono le opinioni di un candidato presidente negli scorsi giorni decisamente più attendista, quando aveva dichiarato che "ci sono due priorità importanti, tutelare l’ambiente e diminuire la bolletta", senza affrontare, nel momento, la soluzione tecnica limitandosi a un "ora non la vedo, ci lavoreremo e la troveremo". Con la conditio sine qua non di "riuscire a raggiungere entrambi gli obiettivi".
Non sono mancati poi, come detto in precedenza, gli spunti anche su altre due opere, per Bucci fondamentali per rendere la Liguria "una regione internazionale, che non torni a essere quella di trent'anni fa", ossia la bretella Albenga-Carcare-Predosa, "un tratto autostradale importantissimo per snellire il traffico che crescerà molto vista la situazione di Monte Bianco e Frejus", e il raddoppio della ferrovia.