Attualità - 28 settembre 2024, 09:33

Odissea A10, col ritorno dei cantieri muoversi in auto nel ponente è tornata un'impresa

Lo "sfoltimento" in vista dell'estate aveva illuso su una situazione che, con la ripresa dei lavori, è tornata decisamente critica

Lavori, lavori sempre lavori. E sulla A10 i turisti che vogliono raggiungere le province di Savona ed Imperia, sono costretti a veri e propri ‘tour de force’ in auto per arrivare nelle località di villeggiatura, in questi ultimi giorni di prolungamento dell’estate e fare ancora qualche bagno al mare. 

E’ accaduto nuovamente ieri sera, ma il fatto si copia e incolla da diversi giorni, soprattutto tra Spotorno e Feglino, a causa di due cantieri che bloccano il flusso veicolare. C’è chi ci ha anche scritto di aver fatto 13 km a passo d’uomo per superare i due lavori che stanno letteralmente intasando l’autostrada A10, ormai alle prese da oltre quattro anni da interventi di ‘ammodernamento’ che fanno venire l’esaurimento nervoso a chi deve percorrerla.

Il tutto senza dimenticare i molti pendolari, rimasti per quasi tutta la giornata di ieri e per larghi tratti dei giorni precedenti, imbottigliati non solo in direzione ponente ma anche da Borghetto circa a Feglino, sempre in corrispondenza di un cantiere. Con la situazione che si è andata quindi a ripercuotere sull'Aurelia dove, peraltro, da giovedì alle 16 di ieri (venerdì 27 settembre, ndr) si è aggiunta la chiusura del Malpasso.

Lavori che, secondo le promesse fatte, sarebbero dovuti durare tre anni ma che, al momento non si sa nemmeno se e quando termineranno. Anche stamattina la situazione cambia di poco, visto che tra Spotorno e Feglino le code si attestano intorno ai 6 km in direzione Francia e colonne di auto sono presenti anche al confine di Stato a Ventimiglia, questa volta tra due e tre km ma in direzione Genova.

Una situazione ormai insopportabile per chi percorre regolarmente la A10 (senza dimenticare i problemi simili in A6, A7 e A26, le direttrici che collegano la Liguria con il Nord Ovest della penisola) i cui tempi di viaggio sono aumentati considerevolmente anziché diminuire, negli ultimi anni.

Situazioni spesso denunciate dai viaggiatori ma anche dagli operatori turistici dell’estremo Ponente ligure, furenti per i molti clienti che regolarmente lamentano quanto accade, minacciando di non tornare più. Vicende che, nonostante le proteste continue, non vengono prese più di tanto in considerazione da chi amministra sia a livello locale che regionale e nazionale.

Redazione

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