Si tira un sospiro di sollievo questa mattina ad Alassio, per il nido della tartaruga Caretta Caretta "Queen Elisabeth" ai Bagni Londra. Dopo la forte apprensione di ieri, 26 settembre, a causa della violenta mareggiata che ha minacciato il centinaio di uova, la cui schiusa è attesa nelle prossime ore, la situazione sembra fortunatamente essersi stabilizzata.
L'acqua aveva infatti raggiunto la protezione realizzata dai biologici dell'Acquario di Genova sotto la quale ci sono i piccoli monitorati h24 da parte dell’associazione Delfini del Ponente Aps sotto coordinamento del GLIT (Arpal Acquario di Genova Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta)
“Le uova sono al sicuro, anche se ieri tutta Alassio era con il fiato sospeso, vista l’attesa schiusa proprio in questi giorni – afferma il vicesindaco Angelo Galtieri -. La mareggiata era forte, l’acqua ha coperto l’area, ma ora la situazione è perfetta e non presenta alcuna criticità”.
Ad Alassio tutti attendono la schiusa delle uova di Caretta Caretta. Al momento, non si è ancora formato il cono di emersione, probabilmente a causa delle temperature in diminuzione che hanno allungato i tempi di incubazione.
A seguito dello straordinario evento di nidificazione di una tartaruga Caretta Caretta, ribattezzata Queen Elizabeth, avvenuto il 21 luglio scorso ad Alassio, presso lo stabilimento balneare “Bagni Londra”, i biologi del Gruppo Ligure Tartarughe, composto da Acquario di Genova, soggetto coordinatore, insieme ad Arpal e all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Val d’Aosta, che si occupano del monitoraggio di tutti i nidi liguri, in collaborazione con i biologi dell’associazione Delfini del Ponente APS, avevano predisposto un corridoio ombreggiato dal nido fino al mare per proteggere maggiormente gli eventuali piccoli nascituri nella breve strada da compiere fino all’acqua. In vista della possibile schiusa, era stata spianata la superficie sabbiosa dell’area del nido in modo da poter individuare più facilmente il cono di schiusa che normalmente si forma poco prima dell’uscita dei primi esemplari. L’area è videosorvegliata, con tre telecamere appositamente collocate per la ripresa del sito.