Si arriverà al contenzioso e ad uno scontro tra il Comune e la sua partecipata Ata in concordato preventivo, o si riuscirà a trovare un accordo? In ballo ci sono 2,2 milioni di euro oggetto di una diffida che la società partecipata ha mandato al Comune. Sono i costi della gestione della vecchia discarica di Cima Montà sostenuti fino ad ora da Ata.
La questione della diffida è stata sollevata dai consiglieri 5Stelle Manuel Meles e Orsi di PensieroLibero.zero
"Per Cima Montà ha detto Tassinari - noi sostentiamo i costi poi presentiamo il riporto e vengono rimborsati dal Comune e quando la società sarà sciolta la discarica passerà all'ente. Ho fatto le valutazioni costi benefici ma non dico al nemico cosa ho intenzione di fare. La questione è ancora aperta".
Una risposta che ha creato l'immediata reazione del consigliere Orsi. "Temo qualche cosa bisognerebbe dirla – ha replicato Orsi - qui non siamo in casa del nemico ma di chi detiene l'80% quote e di chi è parte e controparte. Questa cifra non è stata prevista a bilancio come fondo rischi e noi consiglieri che abbiamo votato il bilancio abbiamo il diritto e dovere di sapere se questo fondo rischi in misura minima sia abbastanza capiente. E qualora fosse riconosciuto questo debito a il pagatore è il cittadino savonese a cui facciamo riferimento".
Tassinari non si è tirato indietro di fronte ad una possibilità di contenzioso con il Comune. "Confido che si riuscirà a trovare una quadratura per evitare lo scontro – ha replicato Tassinari - ma se non sarà evitabile sono pronto ad andare allo scontro. Ad una soluzione bisogna arrivare perchè la macchina è stata messa in moto". Il sindaco Russo ha poi ribadito che per Palazzo Sisto la richiesta di Ata è infondata suscitando le reazioni dell'opposizione. "Dalle parole del sindaco – è intervenuto il consigliere Arecco (FdI) – capisco che si andrà al contenzioso".
Ma i problemi di Ata non finisco con Cima Montà. Il 20 settembre scade la data per le offerte per l'acquisto dei posti auto del parcheggio di via Saredo che, con la vendita del Sacro Cuore al Comune, permetterebbe di avere risorse per procedere con la liquidazione dei creditori e importante per la chiusura del concordato.
"Per il Sacro Cuore – ha proseguito Tassinari - aspettiamo che il comune acquisti questo parcheggio; li ho sollecitati. Per via Saredo venerdì abbiamo l'asta. Avrei voluto che venisse fatta prima e stiamo cercando di spingere il più possibile la vendita per chiedere questa società che solo per il fatto di esistere ha un costo".
"Con la chiusura del concordato – ha proseguito Tassinari - avremo il saldo di tutti i privilegiati e un acconto consistente ai chirografari, il 15%. Ci sono diverse cause di lavoro che in alcuni casi stiamo transando e c'era un problema di contenzioso con l'Inps di venti anni. I dipendenti sono stati pagati con il primo riparto. La situazione è complessa".