"Il sindaco di Genova nonché candidato alla presidenza della Regione Liguria non è nuovo alle 'brutte figure', ma fino a ieri le faceva solo per la città di Genova: ad esempio quando contestava i dati sul calo demografico della città genovese perché invece di contare gli abitanti reali contava le celle telefoniche. Oggi contesta addirittura l’Istat e le figuracce le fa a livello regionale". Lo afferma Andrea Pasa, segretario provinciale della Cgil.
"Ciò che sorprende e preoccupa, e dovrebbe preoccupare tutte le istituzioni locali e le imprese, è l'impreparazione, la superficialità e l'improvvisazione che mette in campo quando parla di un tema importante e fondamentale quale il lavoro - prosegue Pasana proposito del candidato presidente del centrodestra alle prossime regionali - Immaginiamo cos’altro potrebbe inventarsi da presidente della Regione. Ricordiamo al sindaco Bucci che in provincia di Savona esistono filiere e comparti strategici per l'intero Paese: lavoratrici e lavoratori di grande professionalità. Semmai è proprio la politica regionale, anzi la non politica messa in campo dall'amministrazione Toti in questi 9 anni, che ha messo in difficoltà numerose imprese molte delle quali di interesse nazionale e inserite in settori e comparti fondamentali, quali Piaggio Aerospace, Sanac e Funivie e di conseguenza migliaia di lavoratrici e lavoratori. Così come la mancanza di politiche industriali da parte dell'amministrazione Toti ha trasformato l'economia ligure in una economia troppo sbilanciata verso il terziario, generando perlopiù lavoro precario, insicuro e malpagato".
"Ma forse, vista la superficialità con la quale tratta Savona e provincia, i cittadini, i lavoratori, gli imprenditori e gli amministratori locali savonesi, queste cose non solo non le sa ma le ignora totalmente - conclude il segretario provinciale della Cgil - I consiglieri regionali di maggioranza eletti in provincia di Savona sono d'accordo con le dichiarazioni del sindaco di Genova? Forse è arrivato il momento che tutti in provincia di Savona, imprese, istituzioni e politici, prendano le distanze da questa modalità di fare politica e rilancino invece i valori del lavoro, della questione morale e della serietà, quale antidoto verso una deriva che non serve a nessuno".