Politica - 15 settembre 2024, 10:00

Regionali, Orlando: “Dobbiamo ricostruire delle istituzioni che possano stare con la schiena dritta”

Il candidato presidente del centrosinistra torna a sfidare Bucci: "Facciamo un confronto su temi e problemi veri". E su Toti: “Era l’idolo del centrodestra ligure ora sembra non lo conosca più nessuno”

Regionali, Orlando: “Dobbiamo ricostruire delle istituzioni che possano stare con la schiena dritta”

Arriva e per prima cosa va nelle cucine a salutare e ringraziare i volontari della Festa dell'Unità di Carcare che ieri sera, lo ha visto ospite di un dibattito con il consigliere regionale e candidato Roberto Arboscello e ospite del sindaco Rodolfo Mirri.

Andrea Orlando, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, non si è sottratto alle domande di Savonanews sulle prossime elezioni regionali.

Non sono mancate le stoccate all'avversario Marco Bucci e al presidente della Regione Giovanni Toti che ha chiesto il patteggiamento per le accuse che gli vengono mosse dalla Procura: "Era l’idolo del centrodestra ligure fino a poco tempo fa- ha detto Orlando - ora sembra non lo conosca più nessuno. La corte di cassazione dice che il patteggiamento è un'ammissione di responsabilità".

Nel ringraziare pubblicamente i volontari della Festa Orlando ha lanciato la prima sfida al candidato di centrodestra. "Il sindaco Bucci ha detto in un'intervista che andrà da tutte le parti non solo nelle feste dove ci sono 'i tuoi'- ha spiegato Orlando -. Intanto vorrei spiegare al sindaco Bucci che alle feste dell'Unità non vanno sono gli iscritti e i militanti del Partito Democratico. Sono una grande occasione di incontro di popolo e se lui vorrà venire sarà sempre il benvenuto a fare una discussione e sicuramente troverà gente che ascolterà sempre con grande attenzione e civiltà e anche con opinioni diverse".

Parlando dell'avversario politico l'ex ministro all'Ambiente spiega: “Sono stato educato a non sottovalutare mai gli avversari ma prendo atto di una cosa, che Bucci è una persona che non dice mai la verità. Ha detto che non si sarebbe candidato perché non voleva tradire i genovesi e si è candidato. Ha detto di essere un civico e poi ha spiegato che ha detto di sì perché gli ha telefonato per un'ora Giorgia Meloni. Per un civico è molto singolare. E ha detto che noi stiamo affrontando un ciclo positivo per la Liguria. La Liguria è la regione nel nord ovest che ha pagato di più la deindustrializzazione. Non siamo quell'Eldorado che ci sta raccontando”. 

Poi la proposta, anzi la sfida, per un incontro sulle tematiche e sui problemi della Regione. “Sfido Bucci – ha proseguito Orlando - io non starò solo nella ztl di Genova, per me la Liguria va da Ventimiglia a Luni. Il confronto, lo voglio fare. Bucci ha detto di volerlo fare ma con tutti i candidati. Con i terrapiattisti e i no vax avrei un po' di imbarazzo a fare un dibattito però, e forse lo sapeva e in questo modo evita il confronto, non mi siedo ad un dibattito dove c'è Forza Nuova. Il punto è ripristinare le condizioni di un dibattito su questioni vere, su problemi veri e non sul racconto che si fa, percepito probabilmente all'interno di una bolla”.

Resta aperta la questione delle alleanze con i moderati per una lista a sostegno a Orlando, sulla quale sembra ancora difficile trovare un pieno accordo. “Credo che ci sarà una lista di centro e che dovremo verificare la compatibilità tra le diverse componenti – ha spiegato - Stiamo cercando di rimettere insieme un po' cose diverse. Non è detto che ci saranno tutte le componenti del centro che immaginiamo. Stiamo lavorando per avere un apporto civico e politico nazionale e per avere una lista forte che riesca anche ad intercettare una parte dei voti che guardano alla fine dell'esperienza politica di Toti come un punto di partenza. Continuiamo a lavorare fino all'ultimo".

Infine la questione etica, di una Regione coinvolta in un'inchiesta con che ha travolto il centrodestra causando la caduta della giunta.

"Penso sia un punto politico che noi dobbiamo sottolineare" ha concluso Orlando tornando alle sue prime esperienze politiche. "Ho fatto l'assessore alle attività produttive ed ero molto giovane - ha detto - Il giorno in cui divenni assessore mi chiama un vecchio sindaco della città, che era anche stato comandante partigiano e deputato del partito comunista, e mi dice: ‘Ricordati sempre questo: i poveri li incontri dove ti pare, i ricchi soltanto nel tuo ufficio‘. Questa è una lezione che ho seguito tutta la vita. Non è una questione solo etica. E' una questione che riguarda la capacità contrattuale che deve avere un'istituzione di fronte al poter economico. Dobbiamo ricostruire delle istituzioni che possano state con la schiena dritta. Non solo perchè è giusto ma perchè è utile per tutta la comunità e possa crescere un'economia che sia al servizio delle persone. Per farlo ci vuole una politica che stia in piedi e non in ginocchio".

Elena Romanato

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