#ILBELLOCISALVERÀ - 15 settembre 2024, 12:05

Lorenzo Vio, il giovane attore di Pietra Ligure conquista il celebre Piccolo Teatro di Milano

L'artista pietrese, neodiplomato alla prestigiosa scuola di teatro e già impegnato in importanti produzioni teatrali, racconta il suo percorso fatto di passione, impegno e il supporto della sua famiglia. Un talento emergente che guarda al futuro

Lorenzo Vio, il giovane talento di Pietra Ligure conquista il celebre  Piccolo Teatro di Milano

Foto ritratto a sinistra di Gabriela Fraschini. Foto a destra di Masiar Pasquali: Brighella (Daniele Di Pietro) e il Dottor Lombardi (Lorenzo Vio) in "Arlecchino servitore di due padroni"

Tappa a Pietra Ligure questa settimana per la rubrica #ILBELLOCISALVERÀ, dove incontriamo Lorenzo Vio, giovane attore pietrese e neodiplomato alla Scuola di Teatro del Piccolo di Milano. Tenace e appassionato nel parlare del suo lavoro, ma dolcissimo quando racconta della sua famiglia, Lorenzo sta già calpestando uno dei palcoscenici più prestigiosi, con un promettente futuro nel mondo del teatro. Conosciamolo meglio!

Diplomato lo scorso giugno alla prestigiosa Scuola di Teatro del Piccolo di Milano, Lorenzo ha subito iniziato le prove per L'Arlecchino servitore di due padroni di Carlo Goldoni, diretto da Stefano De Luca, riprendendo la storica messa in scena di Giorgio Strehler. "Essere parte di questo spettacolo è emozionante – racconta Lorenzo –. È un onore poter far parte di una tradizione teatrale che va avanti dal 1947. Noi non eravamo neanche nati quando il Maestro Strehler ci ha lasciati, ma è davvero speciale raccogliere questa eredità".

Primo Stabile pubblico in Italia, il Piccolo Teatro di Milano è stato fondato il 14 maggio 1947 da Giorgio Strehler, Paolo Grassi e Nina Vinchi con il desiderio di dare vita a un Teatro inteso come servizio pubblico: un’istituzione necessaria e a vantaggio di tutta la cittadinanza. “Teatro d’Arte per Tutti” è il motto, nonché il principio identitario, che accompagna il Piccolo dalla sua nascita e che tuttora ne riassume la missione: portare in scena spettacoli di qualità indirizzati al pubblico più ampio possibile.

Ma torniamo a Lorenzio Vio. A soli 25 anni, Lorenzo ha già costruito un percorso importante. Nato e cresciuto a Pietra Ligure, ha iniziato il suo cammino con la compagnia del Barone Rampante di Borgio, partecipando a livello amatoriale. "Non avrei mai pensato di fare della recitazione il mio lavoro – racconta l’attore –. Finito il liceo, ho iniziato l'università, ma presto ho capito che la mia testa era sempre rivolta al teatro". Dopo tre anni di tentativi in altre accademie, è stato ammesso al Piccolo Teatro, una delle scuole più importanti d'Italia.

Dopo L'Arlecchino, in scena da fine ottobre a metà novembre (QUI le date) Lorenzo si prepara a tornare in scena con Sogno di una notte di mezza estate, con la regia di Cermelo Rifici, in cui reciteranno tutti i 24 diplomati della scuola (QUI le date). "Saremo in cartellone fino a dicembre – dice con entusiasmo –. È una sfida emozionante, sono grato di avere avuto questa opportunità".

Oltre agli impegni sul palcoscenico, Lorenzo è finalista al Premio Hystrio alla Vocazione 2024, un importante riconoscimento per i giovani talenti emergenti. "La mia famiglia è stata fondamentale – confessa –. I miei genitori mi hanno sempre supportato, anche nei momenti più difficili. Vengono a vedermi in teatro, e la loro vicinanza non è mai scontata e soprattutto non passa inosservata".

Il legame con il teatro risale a quando, da bambino, seguiva le lezioni di Maximilian Nisi, il suo primo insegnante. "È stato lui ad aiutarmi a preparare i provini per il Piccolo – racconta Lorenzo –. In qualche modo ho chiuso un cerchio: ho iniziato sentendo parlare di Strehler da Nisi, e ora mi trovo sul palco del Piccolo a recitare un suo spettacolo. Tutto questo è fantastico".

Nonostante le difficoltà della carriera di attore, che purtroppo si fonda sul “precariato”, in costante attesa “della chiamata” e il continuo confronto con altri attori, Lorenzo non ha dubbi: "Se potessi scegliere di nuovo, rifarei tutto mille volte. Il teatro è la mia passione, ma non escludo di esplorare il cinema. È importante non adagiarsi mai e continuare a crescere".

Ai giovani che sognano di intraprendere la stessa carriera, Lorenzo offre un consiglio prezioso: "Non mollare al primo no. Se pensi di farlo, forse non è la strada giusta per te. Si tratta un mestiere artistico, l’oggettività, salvo rarissimi casi, non esiste. Puoi non andare bene per una scuola, ma puoi essere ideale per un altro istituto. O addirittura non hai bisogno della scuola, ma di un altro percorso. Indispensabile non lasciarsi abbattere dai rifiuti. Se credi veramente che il mondo della recitazione può essere la tua vita, allora devi essere paziente e perseverare. Se io mi fossi abbattuto ai primi no, oggi starei facendo altro - conclude Lorenzo -. La perseveranza e l’impegno pagano”. 
#ILBELLOCISALVERÀ

Maria Gramaglia

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