Una storia di rinascita, talento e coraggio quella dell'albenganese Ilaria Ghinka Bonanni, 27 anni, che ha conquistato la medaglia di bronzo a Roma, ai Campionati Italiani di Arti Circensi e Performative, la Performer Cup Italy. Con un monologo inedito sull’autismo, Ilaria ha incantato il pubblico e la giuria, conquistando un posto per la competizione europea. Al suo fianco, come sempre, l'attore Mario Mesiano, il suo “secondo papà”, che l’ha sostenuta lungo il suo percorso artistico e umano.
Ilaria ha scelto di raccontare la sua storia a Savonanews, quella di una ragazza che ha vissuto per anni senza conoscere pienamente la sua identità. "Fino all’età di vent’anni non sapevo chi ero – confessa -. Poi ho scoperto di essere autistica. Non una diagnosi, non una malattia, ma una diversità che ancora oggi è poco conosciuta e accettata. Sono stata spesso incompresa e derisa. Ma una volta acquisita consapevolezza, ho iniziato a lavorare su me stessa e piano piano le cose sono cambiate".
La scoperta dell’autismo non è stata un limite per Ilaria, bensì una chiave di svolta. Ha intrapreso un lungo percorso di crescita personale, cercando di dare voce alle sue passioni. Ha iniziato a frequentare corsi di canto e recitazione, trovando nell’arte un potente strumento di espressione. Grazie al progetto "Gli Orchestrabili", finanziato dall'Unione Europea e pensato per giovani con disabilità, Ilaria ha avuto la possibilità di scrivere e interpretare brani musicali che riflettono la sua esperienza.
"La mia insegnante di canto, Chantalle Allomello, mi ha fatto conoscere il Campionato Performer Cup Italy - sottolinea Ilaria -. Grazie al suo supporto, sono riuscita a classificarmi decima nella competizione di canto e anche per questa categoria parteciperò agli Europei".
Un ruolo fondamentale nel suo cammino l'hanno avuto i corsi di teatro seguiti con Mario Mesiano e Giorgio Caprile, due maestri che l’hanno aiutata a tirare fuori la sua grinta e a riscoprire la gioia di vivere. "La società spesso ti costringe a chiuderti, se non rispetti i suoi standard - spiega Ilaria -. Ma la vera rinascita avviene quando impari ad accettarti per ciò che sei e inizi a condividere la tua storia. Adesso, il mio obiettivo è quello di parlare dell'autismo e di aiutare i giovani a comprendersi, a non avere paura di essere diversi".
Il monologo di Ilaria, scritto di suo pugno, è un racconto intenso e sincero della sua esperienza con l’autismo. Un testo che ha toccato profondamente il pubblico, tanto da portarla a vincere il primo posto nelle semifinali nazionali e, infine, a conquistare il bronzo alle finali. Ora, Ilaria si prepara a volare agli europei, portando con sé la sua forza e la sua storia.
"Un super grazie va al mio maestro Mario - dice Ilaria - per avermi sostenuto come sempre, aiutandomi a preparare e a interpretare questo monologo. È stato un percorso impegnativo, ma lo abbiamo fatto insieme, e non avrei potuto farcela senza di lui. Gli voglio un bene immenso".
Anche Mario Mesiano ha parole di profondo affetto e stima per la sua amica e allieva: "Ilaria è una ragazza straordinaria. Ha fatto un percorso incredibile con me e Giorgio, superando tanti ostacoli. Ora è impegnata a parlare di autismo nelle scuole ed è fantastica nel farlo. Il suo monologo è stato molto toccante e merita tutto il successo che ha ottenuto. Sono sicuro che agli europei sarà semplicemente sé stessa e questo basterà per brillare".
La storia di Ilaria Ghinka Bonanni è un esempio di come l’arte possa diventare uno strumento potente di rinascita e consapevolezza e di come, con il supporto giusto e la forza interiore, si possa arrivare lontano, anche oltre i propri sogni.