Politica - 11 settembre 2024, 12:22

Marco Bucci, l’uomo per tutte le stagioni: da commissario tuttofare a salvatore del centrodestra

La parabola ascendente del primo sindaco conservatore nella storia del capoluogo ora pronto per la corsa elettorale regionale

Marco Bucci, candidato presidente di Regione Liguria per il centrodestra

Marco Bucci, candidato presidente di Regione Liguria per il centrodestra

Quando nel 2017 il suo nome fece capolino nella contesa elettorale amministrativa genovese, per le strade del capoluogo in molti si chiedevano chi fosse quel Marco Bucci su cui il centrodestra cittadino stava facendo all-in.

Un manager venuto da lontano, con esperienze maturate in Italia e negli Stati Uniti, che dopo essere stato alla guida di Liguria Digitale era stato fortemente voluto da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia per provare a strappare al centrosinistra un capoluogo storicamente ‘rosso’ per tradizione. Il 27 giugno di quello stesso anno Marco Bucci diventa il primo sindaco di centrodestra nella storia di Genova.

Da lì parte quella parabola ascendente che nelle ultime ore lo ha visto scendere in campo come candidato presidente di Regione per la coalizione di governo, tappa alla quale è arrivato dopo aver ricoperto anche i ruoli di commissario per la ricostruzione del ponte Morandi e commissario per la costruzione della nuova Diga foranea del porto di Genova. Passando per la rielezione nel 2022 con un clamoroso 55.49%, distaccando di 17 punti percentuale il suo principale concorrente Ariel Dello Strologo.

Un uomo per tutte le stagioni, che non si è mai tirato indietro anche di fronte alle sfide più ardue e che ora, accettando la proposta arrivata direttamente dalla premier Giorgia Meloni, ha generato non poca preoccupazione anche tra chi gli sta vicino. Non è un segreto che nel suo staff alcuni abbiano accolto con una certa sorpresa il suo “sì”, imputandolo a una costante ricerca di sfida e alla voglia di confrontarsi con una nuova contesa che parte in salita. Nonostante tutto, nonostante ciò comporti (in caso di vittoria) chiudere anticipatamente la sua esperienza da primo cittadino di Genova e nonostante una mai celata malattia che negli ultimi mesi lo ha visibilmente provato e che pochi giorni fa lo ha visto concludere un lungo ciclo di 30 sedute di radioterapia.

Negli incarichi per il ponte Morandi e per la Diga le parole chiave sono state “ricostruzione” e “costruzione”. Anche adesso Bucci è chiamato al compito di rimettere insieme i pezzi di un centrodestra che nelle ultime settimane ha dato palese prova di non saper trovare una quadra se non grazie all’aiuto (o diktat) arrivato a Roma e a un outsider come il sindaco di Genova, fuori da giochi quando i nomi erano altri (tra i papabili c’era anche il suo vice Piciocchi), cruciale adesso che un nome non si trovava proprio.

Con l’autunno alle porte, Bucci si riconferma l’uomo sulla cui spalla si va a bussare per togliere le castagne dal fuoco, che sia per una tragica emergenza o che sia per salvare la faccia del centrodestra.

Pietro Zampedroni

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