Attualità - 05 settembre 2024, 16:05

Spiagge, Cna Balneari non ci sta: "Più ombre che luci nel provvedimento adottato dal consiglio dei ministri sulle concessioni"

"I criteri fissati per il nuovo assetto normativo non garantiscono la sopravvivenza delle piccole e micro imprese balneari del nostro territorio"

Spiagge, Cna Balneari non ci sta: "Più ombre che luci nel provvedimento adottato dal consiglio dei ministri sulle concessioni"

"Il provvedimento sulle concessioni balneari approvato dal Consiglio dei Ministri è assolutamente insufficiente e inadeguato per tutelare le imprese del settore". Lo dichiara con fermezza il Segretario di CNA Imperia, Luciano Vazzano, esprimendo forte dissenso nei confronti delle misure adottate. "Se da un lato è positivo il prolungamento delle concessioni fino al 30 settembre 2027, dall’altro i criteri fissati per il nuovo assetto normativo non garantiscono la sopravvivenza delle piccole e micro imprese balneari del nostro territorio".

"Tre anni di proroga – continua Vazzano – concedono alle amministrazioni competenti e alle imprese un tempo congruo per programmare il futuro di un settore trainante per il turismo e per l’economia, ma non è sufficiente se non si mettono in campo azioni concrete che vadano a proteggere le aziende già operative. È necessario che questo tempo venga utilizzato in maniera efficace per difendere un settore strategico per l’economia locale, soprattutto in una provincia come quella di Imperia, dove il turismo balneare rappresenta una risorsa fondamentale".

"Come CNA Imperia – precisa Vazzano – accogliamo con favore i risultati ottenuti, tra cui il riconoscimento della competenza tecnico-professionale nelle future gare e la valorizzazione di chi ha tratto gran parte del proprio reddito da questa attività. Tuttavia, resta inaccettabile che il provvedimento preveda esclusivamente la remunerazione per gli investimenti ancora da ammortizzare, escludendo tutto ciò che è stato fatto nel corso di decenni di attività. Questo approccio penalizza fortemente chi ha investito e contribuito a migliorare l’offerta turistica del territorio per una vita intera, limitando il riconoscimento agli ultimi cinque anni".

"Esprimiamo grande preoccupazione – conclude il Segretario di CNA Imperia – per il futuro delle oltre 30mila imprese balneari a livello nazionale, di cui il 70 per cento sono micro e piccole realtà, che danno lavoro a 300mila persone, molte delle quali operano in zone socialmente ed economicamente fragili come la nostra provincia. Chiediamo al governo di rivedere immediatamente le misure proposte e di garantire una maggiore tutela per le imprese, affinché non vengano sacrificate sull’altare di interessi estranei al nostro territorio e al nostro turismo".

Redazione

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