Politica - 02 settembre 2024, 17:56

Elezioni regionali, è già scontro Orlando-Rixi. Il candidato ‘dem’: “Contestiamo un metodo che ha indebolito la Liguria”

L’ex ministro entra in piena campagna elettorale: “È un bene che Rixi riconosca nella Resistenza un valore comune, ma sa anche che purtroppo nella sua coalizione non tutti la pensano come lui”

Andrea Orlando, candidato alla presidenza di Regione Liguria per il centrosinistra

Andrea Orlando, candidato alla presidenza di Regione Liguria per il centrosinistra

Uno è candidato alla presidenza della regione, l’altro no ma per qualcuno sarebbe il profilo migliore.
Ruoli a parte, è già scontro aperto tra Andrea Orlando ed Edoardo Rixi, rispettivamente frontman del centrosinistra alle regionali e vice ministro della Lega indicato da alcuni come ideale portabandiera del centrodestra.

A margine della presentazione del Salone Nautico, Rixi non ha risparmiato frecciate a accuse più o meno velate al Partito Democratico e al suo massimo rappresentante regionale. “Non farò mai una battaglia ideologica contro il centrosinistra, ma ho bisogno di soluzioni per i problemi - ha detto il vice ministro - l’unico movimento politico che ha votato contro al ‘decreto Genova’ è stato il PD e su questa cosa deve ancora chiedere scusa ai genovesi e ai liguri. Nella vita si fanno degli errori, ma bisogna ammetterli”.

Ha detto cose non vere o almeno distorte - così ha replicato in una nota l’ex ministro Orlando - la prima riguarda Signorini. Rixi dice, scaricandolo, che l’ha nominato all’Autorità Portuale il centrosinistra. Dimentica di dire che l’allora ministro Delrio procedette alla nomina su indicazione del sindaco Bucci raccogliendo le proposte del territorio e per ottenere l’intesa vincolante della Regione, presieduta da Toti, del quale Signorini era stato segretario generale. La seconda è che, secondo il viceministro leghista, il centrosinistra parla di Resistenza perché non ha un progetto e, tanto per cambiare, non vuole le infrastrutture e addirittura sarebbe “la coalizione dell’odio”. Rixi aggiunge che richiamare la Resistenza è inutile perché “è patrimonio comune del nostro Paese”. È un rilievo non originale, ma grave che merita una risposta tanto più perché viene da un esponente del partito di Vannacci”.

Noi non odiamo nessuno - prosegue l'esponente dem - contestiamo con tutte le nostre forze un metodo che ha indebolito e screditato la Liguria. Siamo per la legalità non per l’odio. E siamo per la verità. Continuare a dire che siamo contro tutte le opere, lo sa anche Rixi, è semplicemente falso. E lo dimostrano i fatti. L’altro giorno Azione ha fatto un elenco di opere che ritiene strategiche. Scorrendolo mi sono accorto che sono tutte opere volute o finanziate dal centrosinistra, e da ultimo dal governo Conte Due. Non credo quindi che sarà complicato per la coalizione trovare una quadra per rimetterle in moto”. 

Quello che sarà complicato - ha concluso Orlando - sarà trovare per molte di esse le risorse. Perché la destra le ha definanziate. E infine è un bene che Rixi riconosca nella Resistenza un valore comune, ma sa anche che purtroppo nella sua coalizione non tutti la pensano come lui. Per questo sarebbe bello, e questo chiuderebbe ogni polemica, che i candidati presidenti iniziassero la campagna elettorale rendendo omaggio in modo congiunto ai partigiani caduti e che le forze politiche tutte si rifiutassero di candidare esponenti politici che hanno avuto atteggiamenti o trascorsi ambigui a proposito del fascismo. Ecco, così dimostreremmo davvero che la Liberazione è un patrimonio di tutti e potremmo confrontarci con rispetto sul futuro della Liguria”.

Pietro Zampedroni

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