Il Comitato Sanitario Locale Valbormida ha espresso forti perplessità riguardo l'annuncio dell'all 2 relativo alla riapertura delle sale operatorie dell'ospedale San Giuseppe di Cairo Montenotte, prevista per settembre.
Il nosocomio, che nel 2014 aveva visto un investimento di circa 2,5 milioni di euro per la realizzazione di sale operatorie all'avanguardia, si trova oggi al centro di una discussione accesa.
"Erano un vero fiore all’occhiello e funzionavano a pieno regime", afferma il Comitato. "In soli otto anni, sono state abbandonate nonostante fossero nuove e operative. Abbiamo sempre manifestato contro ogni tentativo di ridimensionare il nostro ospedale, inclusa la chiusura di queste sale, e ora ci troviamo con strutture inservibili e chiuse, come il Punto di Primo Intervento h24 che riteniamo ancora essenziale per una valle di 40.000 abitanti".
"Quando erano attive, le sale operatorie eseguivano fino a 120 interventi settimanali, tra cui operazioni vascolari, ortopediche e plastiche. Non possiamo accettare che queste strutture riaprano solo per ambulatori dedicati a medicazioni o interventi minori, come l’asportazione di nei, soprattutto considerando la carenza di anestesisti, una problematica già confermata durante un incontro con il dottor Corti, al quale esprimiamo la nostra gratitudine per la disponibilità."
Il Comitato sottolinea come la comunità della Valbormida non possa accontentarsi di vaghe promesse. "Oggi, come ieri, non possiamo più accettare titoli altisonanti o promesse da marinai. La Val Bormida ha bisogno e diritto di avere una sanità di prossimità che in passato ha sempre saputo offrire, prima che qualcuno decidesse di svuotare il nostro ospedale. Altrimenti, non dobbiamo sorprenderci se la sanità ligure sta collassando, portando con sé anche i cittadini".