Era l'agosto del 2004 quando, nei locali di via Ghiglieri, diversi medici di famiglia e alcuni specialisti decisero di unire le forze e darsi una “casa comune” per essere più vicini ai finalesi, ai propri assistiti. Ha spento così ieri, 2 agosto, le candeline dei suoi primi vent'anni di attività il centro medico “Finale Salute”, uno dei presidi di quella sanità territoriale ultimamente sempre più al centro dell'attualità.
E' stato il Covid-19 a far tornare quello sanitario uno dei temi più sentiti, e proprio la pandemia è stata una delle prove più ardue che il centro, diventato anche per alcuni mesi hub vaccinale prima dell'istituzione di quello di Finalborgo in Santa Caterina, ha dovuto affrontare. Eppure, nonostante tutto, continua a confermarsi un punto di riferimento per moltissimi finalesi, inteso anche come abitanti dell'intero comprensorio, e non solo del comune rivierasco.
«E' un risultato di cui andiamo decisamente orgogliosi, con un servizio partito dai medici di base e via via aumentato quando abbiamo deciso di tenere il Cup e il Centro Prelievi, permettendo con l'Asl2 di continuare a mantenere il servizio in città, comodamente accessibile, senza trasferirlo al Ruffini» spiegano i medici del centro presieduto ora dal dottor Viale e che ieri sera hanno festeggiato questo compleanno coi membri storici, come il primo presidente dottor Massazza e il neo assessore alla Sanità comunale Luciana Di Mauro.
«La ricetta di questo risultato? Crediamo nel nostro modo di lavorare, l'abbiamo difeso nel tempo e portato avanti per restare sempre al fianco dei nostri pazienti. E continueremo a farlo» chiosano.